Recupero dell'ex Atesina, l'idea del Pd: «Una piazza»

di Nicole Vuillermin

Una questione aperta che torna in questi giorni ad essere tema caldo all'interno dell'agenda politica, quella sul futuro dell'ex area Atesina di Via Marconi. Di notevole importanza per la comunità Solteri-Centochiavi-Magnete, che da anni aspetta la realizzazione di un idoneo spazio di aggregazione ed incontro per il quartiere.  

«Come cittadino sono deluso paradossalmente dal mio stesso partito, che ha fatto passare anni senza agire concretamente su un'area di Trento Nord che oggi presenta i primi evidenti segni di degrado, quando si sapeva a priori che il problema prima o poi si sarebbe posto». Così ha esordito Nicola Vigorito, consigliere Pd e presidente della Commissione Ambiente della Circoscrizione Centro storico-Piedicastello, affiancato da Melchiorre Redolfi, segretario del circolo Pd della circoscrizione, elencando i diversi progetti di riqualificazione che negli anni si sono susseguiti, ma tutti rimasti sulla carta, rispecchiando la disillusione manifestata dai cittadini intervenuti all'assemblea pubblica che si è svolta ieri al Magnete.  

Un'assemblea convocata per un confronto tra residenti, rappresentanti della circoscrizione e consiglieri a seguito del documento del Pd approvato dalla maggioranza del consiglio circoscrizionale e sostenuto da M5S e Sinistra Italiana, per riportare l'attenzione sull'ex deposito dei Solteri. L'ipotesi principale di riqualificazione sarebbe quella di realizzare nell'area una piazza che diventi luogo attrattivo. Tra «ipotesi sfumate ed occasioni perse», torna attuale il progetto partecipativo Palomar con il quale la popolazione del quartiere dei Solteri, insieme ad associazioni, scuole e parrocchia, proponeva nel 2004 percorsi pedonali, ciclabili, spazi di per i giovani, biblioteca ed alloggi. Oltre a questo, citati il progetto di riqualificazione Eutopia proposto dall'amministrazione comunale, basato sull'efficientamento energetico per un finanziamento europeo di 4 milioni non ottenuto, la proposta avanzata dalla Circoscrizione nel 2015 per costruire la nuova scuola media, nonché il recente progetto del comitato Ate-Park che propone un rapido restyling e riutilizzo delle strutture già esistenti.  

«Sulla base di questi progetti, come Pd abbiamo creato un nucleo ristretto di approfondimento» ha riferito Vigoriti «con l'obiettivo di promuovere un gruppo di studio verticale che coinvolga rappresentanti della circoscrizione, del comune e della provincia». Un primo passo sarebbe innanzitutto quello di ripensare l'area all'interno del prg in revisione che «la classifica c4 a destinazione mista abitativa e commerciale, pensando invece a farla diventare area pubblica evitando così una massiccia presenza di commercio». «Il comune - continua Vigorito - potrebbe promuovere dei tentativi per acquisire l'area con scambi di immobili di proprietà e usufruendo anche di una porzione dei dodici milioni e mezzo a disposizione del Comune che sono stati svincolati dal Governo». Si dovrebbe poi decidere tra un'opera di restiling per l'utilizzo immediato oppure lo smantellamento di tutto o di una sola porzione del compendio, nonché capire, come rilevato dall'architetto Beppo Toffolon «in quale modo rendere un'eventuale piazza luogo attrattivo per far sì che la gente ci vada». Nel frattempo, tutti concordi nel ritenere necessaria un'immediata manutenzione per ripristinare un minimo di decoro del compendio, curando illuminazione e pulizia delle erbacce e con maggiori presidi.

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