Hotel Rigopiano, si continua a scavare Salvi in 12, 5 le vittime, 18 i dispersi

Dodici sopravvissuti, 5 morti e 23 dispersi: è il bilancio, ancora provvisorio, del crollo dell’hotel Rigopiano dopo la slavina violentissima di mercoledì.

Nella notte i soccorritori hanno salvato due donne e due uomini - dopo le cinque persone, fra i quali quattro bambini, recuperati ieri - e sono al lavoro per riportare all’aria aperta una quinta persona con la quale sono in contatto.

A loro si aggiungono i due uomini miracolosamente scampati al crollo il giorno del disastro, perché si trovavano all’esterno della struttura. Nella notte sono stati invece estratti dai detriti i corpi di due donne, non ancora identificati, ed in mattinata è stato trovato il corpo della quinta vittima.

Sulle 35 persone presenti nell’hotel al momento del disastro ne mancano dunque all’appello 23, per i quali le ricerche proseguono senza sosta.

Verifiche in corso dei soccorritori per nuovi «segnali da sotto la neve».

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E sono state definite «buone» dal direttore sanitario dell’ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, le condizioni dei superstiti dell’hotel Rigopiano.

Solo uno è in sala operatoria per un intervento chirurgico al braccio destro.

Oltre alle cinque persone arrivate in ospedale ieri, stamani ne sono state ricoverate altre quattro.

In questi momenti il procuratore aggiunto di Pescara Cerisina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia stanno raggiungendo l’hotel Rigopiano, accompagnati dai carabinieri forestali, per un sopralluogo.

Le condizioni meteo stamattina sono peggiorate nella zona di Farindola, sul Gran Sasso pescarese, e questo rende più difficili le operazioni di soccorso sotto le macerie dell’hotel Rigopiano.

«Oggi lassù ha iniziato a nevicare e questo ostacola gli operatori - ha detto il portavoce del Soccorso alpino nazionale Walter Milan, nel centro operativo di Penne -. Noi siamo presenti con 60 uomini, 10 in più di ieri».

Ieri prima delle notizie del ritrovamento di dispersi vivi Milan aveva ipotizzato che in queste condizioni climatiche eventuali sopravvissuti potessero resistere anche due-tre giorni, «se avessero trovato una sacca d’aria in cui stare», «ma è difficile», aveva precisato.

I magistrati hanno aperto un’inchiesta, al momento senza indagati, per i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Ieri erano stati sequestrati alcuni documenti in Provincia e in Prefettura: tra questi il Piano neve dell’ente e i bollettini meteo degli ultimi giorni.

Nella stessa giornata era emerso che una turbina sgombraneve della Provincia era fuori uso.
Sempre ieri, i magistrati avevano ascoltato diverse persone in qualità di testimoni.

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