Porta eroina in carcere Condanna a quattro mesi

C’è chi al parente recluso in carcere porta arance, chi pasta e biscotti, chi vestiti puliti. Ma c’è anche chi dietro alle sbarre prova ad introdurre stupefacenti.

È accaduto nel gennaio dell’anno scorso al fratello di un detenuto. La droga è stata rinvenuta e sequestrata dagli agenti della polizia penitenziaria di Trento che prima del colloquio con i detenuti conducono accurati controlli proprio per evitare passaggi di sostanze o di oggetti non ammessi.

Il fratello del detenuto, un 29enne tunisino, aveva in tasca un piccolo involucro di plastica che conteneva 0,4 grammi di eroina. Gli agenti a questo punto decidevano di perquisire l’abitazione del fratello del detenuto, a Pergine, dove rinvenivano 7 grammi di hashish e del metadone.

Il giovane è stato processato in Tribunale a Trento. La moglie ha deposto sostenendo che la droga era stata dimenticata dal marito in tasca e non doveva essere consegnata al fratello detenuto. Alla fine il giudice ha condannato l’imputato a 4 mesi di reclusione.

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