«Bambini troppo attivi: manca il riposo»

La neuropsicologa: «C'è un tempo per tutto, anche per non far nulla»

di Marica Viganò

La prima regola è sapersi organizzare. La seconda è non dimenticare mai che i bambini ed i ragazzi hanno bisogno - anche - di riposare. Ad una manciata di giorni dall'inizio della scuola, fervono i preparativi di studenti e genitori: si sceglie lo zainetto, si controlla che nell'astuccio non manchi nulla e, per i ritardatari, c'è la corsa a terminare i compiti delle vacanze. Il via alle lezioni è potenziale fonte di ansia soprattutto per i genitori, perché «è una questione di onore sociale», come evidenzia la dottoressa Francesca Reggiani , neuropsicologa dell'età evolutiva con studio a Trento. «Se il figlio va male a scuola, si ha una disapprovazione sociale», spiega. 
Dottoressa Reggiani, cosa si può fare per iniziare bene l'anno scolastico? 
«Più che per un buon inizio, i consigli sono per il dopo e ruotano attorno ad un punto: l'organizzazione. Organizzazione significa prevedere spazi di studio all'interno della casa, ambienti dedicati, una stanza ordinata e sistemata in maniera funzionale allo studio, magari senza poster appesi ai muri che possano distrarre. Più un ambiente è pulito e tranquillo, più aiuta la concentrazione. E poi c'è la pianificazione settimanale: si possono prevedere momenti per lo studio, momenti per l'attività sportiva e momenti in cui gli studenti non fanno nulla. È importante che i bambini, soprattutto alle elementari, abbiano il tempo di non far niente, di rilassarsi, di fare una passeggiata».
Il consiglio di pianificare gli impegni forse è più per i genitori che per i ragazzi... 
«Sono consigli per le famiglie, per i genitori che possono organizzare meglio le giornate dei figli ma anche le proprie. I bambini delle elementari sono pieni di attività e non hanno quasi il tempo di respirare. Naturalmente sono i genitori a sovraccaricare i figli di attività, perché devono lavorare e non si ricordano che i bambini hanno bisogno anche di stare a casa».
Se mamma e papà lavorano, il rischio è che a casa non ci sia nessuno. 
«Magari alle 18 c'è qualcuno. E se venissero riaperti gli oratori, come a me piacerebbe, i bambini avrebbero uno spazio di aggregazione, un cortile in cui tirare calci al pallone senza attività strutturate. I bambini di oggi hanno poca capacità di organizzarsi e questa mancanza la pagheranno nella vita: hanno il continuo bisogno di essere attivati ed attratti da qualcuno, sono poco autonomi e poco creativi». 
Cosa c'è di sbagliato nell'iscrivere i bambini ai corsi pomeridiani? 
«È errato solo non prevedere tempi di riposo. L'attività motoria va benissimo, anzi andrebbe potenziata perché attraverso il corpo i bambini imparano molte più cose che con la mente, imparano il rispetto per se stessi e per gli altri, capiscono il loro corpo, la memoria del corpo e cosa vuol dire stare attenti. È invece sbagliato bombardarli di attività. Se l'attività sportiva prevede due ore settimanali, quelle sono sacre. L'importante è che non ci sia tanto altro».
Nella pratica, cosa possono fare i genitori per non sbagliare? 
«Il suggerimento è di fare un planning in modo da aiutare i figli a pianificare la settimana tra studio, attività varie e riposo. I bambini vanno aiutati anche ad organizzarsi nei compiti, ma devono capire che è loro responsabilità farli. Parecchi genitori sono angosciati dalla scuola, promettono di tutto ai figli purché questi facciano i compiti. Dovrebbero invece insegnare ai ragazzini come utilizzare il tempo per lo studio, spiegare che c'è un tempo ragionevole per fare tutto. Se il bambino si ostina a non fare nulla, allora bisogna lasciarlo andare a scuola senza compiti». 
Tra compiti, sport, corsi vari e riposo, bilanciare il tempo libero è complicato... 
«Bisogna pensare che il tempo libero non strutturato è importante per riposare, per socializzare, per invitare i vicini di casa a giocare, per fare una passeggiata. Ma non si deve dimenticare che fare attività va sempre bene, soprattutto quando si diventa adolescenti e si rischia di diventare nerd davanti a computer e televisione. Aiutare i figli ad organizzare la settimana è importante anche per gli adulti, che si riempiono di attività e spesso dimenticano cosa vuol dire il riposo, che è soprattutto rispetto per se stessi».

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