Obbligo di esperienze sul lavoro A scuola è corsa ai tirocini estivi

Sono 400 le domande di tirocinio estivo non accolte dal Comune di Trento (soddisfatte 118 richieste su 520)

di Marica Viganò

Sono 400 le domande di tirocinio estivo non accolte dal Comune di Trento (soddisfatte 118 richieste su 520): altrettanti ragazzi, dunque, rischiano di non avere altre opportunità di formazione estiva e di non aggiungere ore al «tesoretto» che stanno mettendo da parte per raggiungere le 200 ore (per i licei) e le 400 ore (per gli istituti tecnici) di alternanza scuola-lavoro nel triennio, necessarie per essere ammessi all'esame di maturità.

È vero che si è nella fase di rodaggio di questa mini-rivoluzione prevista dalla «Buona Scuola» per avvicinare l'ambito formativo a quello occupazionale, e che tutto è perfettibile, ma per centinaia di studenti si tratta comunque di un'occasione persa, recuperabile solo a partire dal prossimo settembre. Si parla di ragazzi di terza superiore, i primi ad essere coinvolti nel progetto di alternanza scuola-lavoro.

Tuttavia motivi per agitarsi non ci sarebbero, come spiega il preside dell'istituto Buonarroti Paolo Dalvit. «Abbiamo una parte degli studenti che è sistemata, mentre per l'altra i responsabili del progetto stanno lavorando per trovare una nuova collocazione. Se due mesi fa ero in fibrillazione, devo riconoscere il grande lavoro di cui si sono fatti carico i docenti tutor.

Abbiamo già diversi accordi, stiamo siglando convenzioni e la percentuale è in fieri - spiega - Ad oggi abbiamo il 40% degli studenti delle terze che sarà impegnato nei tirocini estivi, ma il restante 60% è comunque a posto per quanto riguarda le ore di alternanza scuola-lavoro: l'attività di tirocinio curricolare estivo è integrazione di quanto hanno fatto e stanno facendo gli studenti in questo anno scolastico. Entro la fine delle lezioni i ragazzi avranno svolto un centinaio di ore ciascuno. E chi non verrà coinvolto nel tirocinio estivo, potrà sempre recuperare le ore di formazione nell'estate fra la classe quarta e la quinta. Direi che, essendo partiti ad aprile nell'organizzazione delle attività, il risultato è soddisfacente perché si tratta di percorsi di qualità».

Al liceo Rosmini non si sono fatti trovare impreparati. «In estate abbiamo in programma tirocini non curricolari (dunque non obbligatori, ndr), per le classi quarte: si tratta di tirocini che ci sono sempre stati, organizzati anche in passato - spiega la dirigente Matilde Carollo - Per quanto riguarda le 200 ore "curricolari"di alternanza scuola-lavoro previste nel triennio, gli studenti hanno già fatto la loro parte: fra attività di preparazione, di svolgimento out door , ossia fuori dalla scuola, e di rielaborazione sono state fatte 70-80 ore.

Si tratta di attività che in passato venivano organizzate dalla scuola per le classi quarte e che quest'anno abbiamo esteso alle terze». L'alternanza scuola-lavoro è valutata positivamente dalla dirigente: era prevista al Rosmini anche quando non c'era l'obbligo. «Per noi è un valore: i consigli di classe lavorano da anni sulle esperienze al di fuori della realtà scolastica - spiega - Quest'anno, con il coinvolgimento delle terze, abbiamo allargato i contatti e le possibilità di rapporto con il territorio.

La dirigente dell'istituto Pilati di Cles, Alessandra Pasini , è anche rappresentante per il Trentino dell'Associazione nazionale dei dirigenti. «È necessario fare patti forti con tutti gli enti pubblici. Nessuno può tirarsi indietro perché si tratta di una legge dello Stato e dunque anche le aziende private sono chiamate a fare la propria parte» evidenzia, in merito all'esubero di richieste da parte delle scuole rispetto alle opportunità di tirocinio offerte dal Comune di Trento. «Quest'anno abbiamo avuto tempi stretti, ma i tirocini curricolari non possono essere solo estivi: andranno spalmati su tutto l'anno scolastico ed ogni scuola troverà le modalità - prosegue - Al Pilati abbiamo sistemato tutti i 200

studenti: le ore previste nel triennio sono tante, 400, ma abbiamo sei indirizzi di studio e dunque possibilità diverse di formazione».
All'istituto di Cles è stata fatta un'attività di impresa simulata, riconosciuta dalla legge come alternanza scuola-lavoro.

«È arrivato il momento di mettersi tutti in gioco, di stringere alleanza fra la scuola ed il territorio, perché non ci sia un ente pubblico che dica di non aver tempo - aggiunge la dirigente - In certe zone d'Italia la collocazione degli studenti per i tirocini è semplice. Basti pensare alla Lombardia ed al Veneto, dove c'è una rete produttiva forte. Le situazioni positive sono poi a macchia di leopardo, con i licei che hanno più difficoltà degli istituti».

Al Pilati di Cles «le alleanze» sono state strette in passato con realtà anche fuori dal confini provinciali. «Alcuni studenti hanno fatto il tirocinio in Toscana ed in Sicilia, altri in Austria grazie ad un gemellaggio. Certo, bisogna fare i conti con le assicurazioni, con i tutor, con la sicurezza degli studenti - prosegue Carollo - ma si tratta di esperienze molto interessanti, di occasioni di confronto con il mondo produttivo d'Oltralpe, con la possibilità di utilizzare la lingua straniera».

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