Novità sui bus: stop fasce orarie e sì ai biglietti emessi a bordo

Via libera anche ai biglietti emessi a bordo

Avanti tutta. Avanti perché la strada è quella giusta, perché la risposta degli utenti è stata ottima e perché è la società che cambia a rendere necessario stare al passo con i tempi. Il periodo di primissima sperimentazione dell’ingresso sugli autobus urbani dalla parte anteriore può dirsi concluso, ed è già tempo di un bilancio e di rivolgere lo sguardo al futuro.

Ieri pomeriggio si è svolto un incontro tra il segretario provinciale dell’Orsa Trasporti Roberto Pedrotti e la proprietà, ovvero la Provincia. E, strano a dirsi considerato che solitamente tra sindacati e capi si tende allo scontro, la sintonia è stata totale. Tanto che tutte le richieste espresse da Pedrotti qualche settimana fa sono state accolte.
Procediamo con ordine.

I cambiamenti avverranno in due fasi. La prima sarà praticamente immediata: verranno tolte le fasce orarie e verranno cambiati i pittogrammi, ovvero gli adesivi informativi sulle porte. La seconda avverrà alla fine dell’estate: sui mezzi che lo richiedono, circa la metà di quelli presenti, verrà completata la «blindatura» del vano autista e verrà introdotta la possibilità per chi guida l’autobus di vendere i biglietti.

«La sperimentazione è andata molto bene - ci dice Pedrotti - e il primo passo è fatto. Adesso possiamo migliorare ancora. Per prima cosa toglieremo le famose fasce orarie, lasciando comunque al libero arbitrio, o meglio al buonsenso, dell’autista la possibilità di aprire tutte le porte in determinati momenti e fermate, per non creare ritardi o ammassamenti. Poi cambieremo gli adesivi informativi, mettendone di nuovi, più grandi, più visibili e più chiari. Il costo sarà irrisorio, ma l’aiuto per gli utenti sarà grande».

La seconda fase delle novità arriverà tra qualche mese.
«Entro la fine dell’estate completeremo la blindatura del vano autista sui mezzi che lo richiedono, ovvero circa la metà di quelli che abbiamo a disposizione. Ma attenzione, non si pensi a gabbie d’acciaio o simili: si tratta solamente di alzare i vetri, per una questione di sicurezza di chi guida, e di chiudere la porticina dall’interno. In quel momento, però, si dovrà pensare anche a dare la possibilità di rilasciare i biglietti sul mezzo, prevendendo un piccolo oblò, una feritoia, per prendere i soldi e dare i tagliandi». 

Ebbene sì: anche a Trento, come in tutte le grandi città d’Europa, si potrà acquistare il biglietto a bordo.
«Offrire la possibilità alle persone di comprare il ticket sui mezzi è necessario, per rendere il servizio migliore e anche per una questione economica. Penso ai turisti o a chi prende il bus la domenica pomeriggio quando i tabacchini sono chiusi o a chi semplicemente li ha finiti: queste persone hanno il dovere e il diritto di poter essere in regola. Per evitare problemi potremmo permettere l’acquisto in determinati punti, su determinate linee o solo al capolinea. Vedremo. Ma potrebbe essere un guadagno per l’autista, perché il biglietto costerebbe qualcosa in più del normale, e per l’azienda, che abbatterebbe il tasso di “portoghesi”».

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