Brennero, migranti sui treni L'Italia potrebbe farli passare

Mentre è alta tensione tra Italia e Austria sul fronte migranti, sta per scadere l’accordo trilaterale fra Roma, Vienna e Berlino sui controlli ferroviari alla frontiera del Brennero, sinora condotti, specialmente sui migranti, da pattuglie miste.

«L’accordo - dice l’assessore altoatesino Martha Stocker al quotidiano di lingua tedesca Dolomiten - scade alla fine del mese e spetta al Ministero degli interni italiano di decidere se si va avanti oppure no».

In sostanza la questione è questa: sulla base dell’accordo se vengono trovati dei migranti a bordo dei treni diretti verso nord mentre i convogli si trovano ancora in Italia, i profughi vengono espulsi già in questo Paese. Se però l’accordo trilaterale non fosse più in vigore, sarebbe un problema degli austriaci decidere il da farsi sui migranti irregolari trovati sul treno nel loro territorio.

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Severo nei riguardi della scelta austriaca anche lo scalatore altoatesino Reinhold Messner: «Se il Brennero venisse effettivamente chiuso, come sudtirolesi ciò ci addolorerebbe dal punto di vista delle emozioni, non si tratta soltanto di una questione economica. Per quanto riguarda il rapporto che c’è tra l’Austria e il Sudtirolo, questi sviluppi non sono particolarmente favorevoli, specie se ora i politici di Roma mostrano una maggiore vicinanza a Bolzano che non quelli austriaci».

Secondo il popolare alpinista, che è stato anche europarlamentare dei Verdi, «occorre una solidarietà di tipo europeo, che mostri il fatto che gli europei hanno una cultura comune ed anche valori comuni». Messner, infine, mette in guardia l’Alto Adige «a non farsi mettere nell’angolo dai presidenti della Polonia o dell’Ungheria e nemmeno dal cancelliere austriaco».

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