Brennero, sabato catena umana contro la barriera Domani presidio leghista: sacrosanta frontiera sigillata

Sabato 20 febbraio, alle 11, è in programma al Brennero una catena umana «transfrontaliera» per manifestare contro gli imminenti controlli di frontiera.

La manifestazione «Per un Brennero che unisce» fa parte di un appello, firmato dai consiglieri regionali del Pd, da esponenti del mondo sindacale, associativo, culturale, della società civile e da singoli cittadini, informano gli organizzatori.

«Non è - si legge - un’azione contro l’Austria, alla quale va la nostra solidarietà visto il carico di rifugiati e che - come dichiarato dal suo governo - cercherà essa stessa per prima ogni forma di controllo alternativa alle barriere.
Ma è un no deciso ai muri, che sono il sintomo dell’assenza di una politica europea, e che rappresentano la morte di un’idea e di una straordinaria occasione».

Preoccupazioni sono venute da vari soggetti sociali anche in relazione ai contraccolpi sul sistema economico che avrebbe una frontiera nuovamente chiusa e sottoposta a serrati controlli.

A favore della scelta austriaca si dice invece la Lega Nord, che annuncia «un presidio per domani al Brennero, per sollecitare un’azione forte da parte delle due Province contro un governo e un’Europa incapaci».

«La decisione dell’Austria di ripristinare la frontiera al Brennero - scrive il segretario Maurizio Fugatti - ha scosso gli animi di buonisti e radical chic che probabilmente ritengono più importanti i profughi, o meglio i presunti profughi, piuttosto che la difesa dei confini e dei propri concittadini.

La decisione a parere nostro è invece sacrosanta e evidenzia la serietà di uno Stato che in primo luogo pensa al bene del suo popolo. Cosa che inevitabilmente però ricadrà sul Trentino Alto Adige constatato che la frontiera farà diventare la nostra Regione la Lampedusa del Nord Italia.

Il tutto a causa di politiche scellerate europee e del Governo Renzi (Mare Nostrum e poi Triton) che hanno favorito un’immigrazione incontrollata a fronte di controlli inadeguati e lenti. Rossi e Kompatscher - chiede il segretario del Carrocio - devono battere i pugni e non chinarsi di fronte alle direttive di Renzi, Alfano e dell’ente sovranazionale».

Intanto, poco fa, il premier Matteo Renzi è intervenuto in aula al Senato nel corso delle informativa sul Consiglio europeo: «Il dibattito politico austriaco è dominato dalla paura e dai rischi che non riguardano solo l’Austria, mi è capitato di discutere con il primo ministro olandese e non abbiamo ragionato solo sui sistemi di crescita ma del quadro della situazione politica olandese molto complessa.

Capisco il dibattito sul Brennero ma quel passaggio rappresenta la fine di secoli di guerre».

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