«Per rilanciare il Bondone una sola soluzione: la funivia con il collegamento diretto con Trento»

«La battaglia per il rilancio del Monte Bondone si gioca sul terreno dell'impianto di collegamento con Trento: solo con un raccordo diretto tra il centro e la montagna, infatti, si può pensare di di far rivivere questo territorio alpino, perfezionando l'offerta turistica».
A pochi giorni dalla nomina, Paolo Prada, il nuovo presidente dell'Associazione operatori del Monte Bondone, è tornato sull'annosa e dibattuta questione della funivia tra la città e la sua montagna, ipotizzata nei primi anni del Novecento e mai attuata. In un'intervista rilasciataci ieri, il portavoce delle categorie che aderiscono all'ente di rappresentanza locale ha infatti auspicato un'apertura da parte dell'amministrazione pubblica a rispolverare l'ambizioso progetto.
Prada, quale importanza potrebbe avere la realizzazione dell'infrastruttura per l'economia del Monte Bondone?
«Non nascondiamocelo: una funivia di collegamento diretto permetterebbe agli operatori del territorio di avere benefici considerevoli. Tuttavia credo che l'opera costituisca anche un'occasione di ripresa dell'intero comparto turistico cittadino, che potrebbe proporsi sul mercato nazionale ed internazionale con un prodotto completo e unico nel suo genere. Rendere veloci i collegamenti tra la montagna e il fondovalle, inoltre, consentirebbe ai trentini di vivere maggiormente - magari nel fine settimana o nelle ore libere - il territorio alpino vicino a casa, ora scomodo da raggiungere a causa della tortuosità della strada.
Penso che il modo migliore per congiungere la montagna al fondovalle sia attraverso Sardagna, come ipotizzato in origine. Tuttavia lascio volentieri la questione ai tecnici; ora speriamo nell'avvio di un confronto sul tema con l'amministrazione comunale».
Dopo tanti anni di difficoltà, com'è la situazione turistica in Bondone oggi?
«Abbastanza buona, diciamo che siamo riusciti a reggere alla crisi senza perdere terreno. Questo anche grazie a consistenti investimenti pubblici e privati, che hanno portato ad un rinnovo di buona parte delle strutture ricettive e alla creazione di nuove opportunità turistiche, tra cui i percorsi benessere. Negli ultimi tempi, poi, il Monte Bondone si è affermato come montagna per le famiglie. L'intento è quello di continuare su questa strada, perfezionando l'offerta per un comprensorio sciistico a misura di bambino».
La stagione invernale alle porte si apre sotto buoni auspici?
«Penso di sì. La stagione estiva è andata bene, e il calo delle presenze tradizionali (i trentini) è stato compensato da un nuovo fermento nei mercati esterni. Per quanto riguarda invece la stagione sciistica, siamo in attesa dell'annunciato calo delle temperature, augurandoci anche l'arrivo della prima neve in tempo per il ponte di Sant'Ambrogio. Sarebbe un peccato perdere il mese di dicembre, come è accaduto lo scorso anno, a causa del meteo».

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