Un papà «pendolare» tra Trento e Sardegna

In un colpo solo ha perso la compagna (che lo ha lasciato dopo aver avuto una relazione clandestina con un collega) e la possibilità di essere un padre a tempo pieno (la ex infatti se ne è tornata in Sardegna portandosi dietro il figlio di pochi mesi). Il genitore dunque si deve accontentare di fare il "padre pendolare", sempre che sia in grado di andare avanti e indietro dal Trentino alla Sardegna con uno stipendio da 573 euro al mese (di cui 200 se ne vanno quale contributo al mantenimento del figlio minore). 

Sulla "scappatella" il compagno avrebbe anche chiuso un occhio nell'interesse del figlio, che all'epoca aveva solo pochi mesi. Nell'ottica di prendersi un momento di riflessione forse anche per salvare il rapporto, la donna l'estate dell'anno scorso tornò dalla sua famiglia in Sardegna. Pare che tra i due genitori l'accordo fosse che, finita l'estate, mamma e bimbo sarebbero tornati a vivere in Trentino. Ma con il passare dei mesi divenne chiaro che la donna non aveva alcuna intenzione di lasciare la Sardegna. 

Quando ormai fu evidente che non solo aveva perso la compagna, ma anche la possibilità di essere un papà a tempo pieno, il genitore decise di rivolgersi alla giustizia per rivendicare i suoi diritti di padre. Assistito dall'avvocato Emma Ferrari, l'uomo ha avviato una duplice offensiva giudiziaria: una querela su un'ipotesi di sottrazione di minore e un ricorso al Tribunale civile di Trento per ottenere l'affido del figlio. 

Il procedimento penale è ancora pendente, mentre quello civile si è concluso nei mesi scorsi. L'ordinanza del Tribunale in questi giorni è rimbalzata anche sui siti internet di rilievo nazionale per come è stata affrontata l'eccezione, presentata dal legale della madre, sulla competenza territoriale. Competenza che è del Tribunale di Trento visto che il minore è stato arbitrariamente trasferito in Sardegna. Solo con mesi di ritardo il padre seppe che la residenza del piccolo non era più a casa sua in Valsugana ma in un paese dell'entroterra sardo. 

Quanto al merito, i giudici hanno stabilito di affidare il minore ad entrambi i genitori, anche se la sua residenza rimane in Sardegna. Il padre pendolare potrà vedere il figlio per un fine settimana al mese, senza però la possibilità di portarlo fuori dalla Sardegna. Ogni tre mesi potrà tenere con sé il bimbo per un'intera settimana con facoltà di portare il minore su tutto il territorio nazionale.

Natale e Pasqua saranno ad anni alterni, mentre in estate le vacanze con il figlio dureranno tre settimane. La vita da papà pendolare tra Trentino e Sardegna sarà dunque impegnativa e soprattutto onerosa. Forse troppo per chi guadagna uno stipendio con cui è difficile anche solo sopravvivere.

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