L'orso sul monte Gazza, mezz'ora dopo l'aggressione

di Marica Viganò

«Vedere l'orso così vicino è stata un'emozione. Ma ero tranquillo solo perché mi trovavo in auto. Se fossi stato a piedi o in moto, l'incontro non sarebbe certo stato bello: se ne stava lì, in mezzo alla strada a guardarci. Non si è spostato neppure suonando il clacson: e pensare che consigliano un campanellino per tenere lontano l'orso».

Nicola Zanella, socio della «Solewatt» srl di Terlago, società che opera nel settore delle energie rinnovabili, ha incrociato l'orso trenta minuti dopo l'aggressione a Wladimir Molinari, a Cadine, mercoledì.

«Erano le 18.20 e mi trovavo sul fuoristrada con mia moglie Linda. Stavamo percorrendo la strada che da Covelo di Terlago porta al monte Gazza. L'abbiamo incontrato all'altezza della baita forestale del Canal, a circa 1.200 metri di quota. Ciò che mi ha colpito è che non sembrava per nulla spaventato della nostra presenza. Anzi, ci ha dato l'impressione di essere incuriosito. Non appena l'ho visto, mi sono fermato: l'orso era a 150 metri di distanza da noi e ci guardava. Ha ripreso a camminare, andava nella nostra stessa direzione, salendo lungo la strada. Quando ho ripreso la marcia, si è nuovamente fermato e si è girato a guardarci. Poi ha proseguito il cammino. Se mi bloccavo, si fermava anche lui e ci guardava. Abbiamo seguito l'orso per quasi un centinaio di metri, pensando che scappasse nel bosco. Ma a differenza di quel che gli esperti dicono, l'orso non si è spostato neppure suonando il clacson. Camminava lentamente, sembrava tranquillo».

Dopo aver ancora una volta osservato il fuoristrada, l'orso ha preso la via del bosco.

«Si è fermato poco sopra la strada. Sono passato piano e l'ho potuto osservare bene: era a tre metri da me, non mi sembrava di certo un cucciolo. Anzi, era un bel bestione. Ci ha osservato mentre passavamo».

Né Zanella né la moglie in quel momento erano al corrente dell'aggressione avvenuta pochi minuti prima a Cadine. «Da quando l'orso è tornato in queste zone, da una decina d'anni circa, evito di andare nei boschi a piedi. E so che molti hanno rinunciato alle passeggiate. Possono ben dire che è un animale tranquillo, che è docile: beh, abbiamo visto i risultati a Cadine. Se poi non si sposta nemmeno suonando il clacson, non credo che il campanellino nel bosco possa servire» evidenzia. 

Da tempo, dunque, Zanella convive con il «pensiero» dell'orso.

«Molte persone in questa zona l'hanno visto in passato. Anche se non ero al corrente di quanto avvenuto a Cadine, non appena mi sono ritrovato l'animale di fronte mi è venuto spontaneo chiedermi cosa avrei fatto qualora mi fossi trovato a piedi. Quella strada è forestale e si può passare solo con un permesso, ma ci sono persone che salgono a piedi o in bicicletta. Siamo a cinque chilometri da Covelo e a poca distanza da Margone e da Ranzo. Anni fa un esemplare era sceso a Monte Terlago. L'orso che ho visto non ha avuto timore di una macchina con dimensioni tre volte lui: lascio immaginare che paura può fargli l'uomo...».
                                                                     

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