«Un assessore per il decoro urbano, non basta un consigliere delegato»

di Franco Gottardi

Per affrontare i problemi del decoro urbano serve un assessorato ad hoc. Non basta la semplice delega a un consigliere comunale, che poi non avrebbe gli strumenti adeguati per agire in maniera incisiva. È la tesi di Renato Tomasi, ex assessore al decentramento, riconfermato a palazzo Thun nella lista del Cantiere Civico Democratico e indicato come possibile destinatario della delega in questione. Ad aprire il dibattito sulle questioni del decoro e della pulizia sono state proprio le indiscrezioni secondo cui il sindaco Alessandro Andreatta, alle prese in queste ore con la composizione del governo della città, starebbe pensando di incaricare un consigliere comunale di affrontare i problemi delle scritte sui muri, dei rifiuti abbandonati, dei ragazzi che nelle sere d'estate prendono angoli bui e portoni del centro storico per orinatoi.


«Ben prima delle elezioni - fa sapere Tomasi - avevo parlato con il sindaco del fatto che secondo il mio modesto parere la città aveva bisogno di un assessore che si occupasse di decoro e senso civico. Ne avevo parlato anche nelle riunioni all'interno del mio partito e in altri luoghi. È un'esigenza forte, sentita dalla gente. Scritte sui muri, bicchieri e bottiglie abbandonati, cartacce, mozziconi di sigaretta, sacchi di rifiuti lasciati lungo la strada. Si deve ricreare senso civico. Si deve parlare con le varie associazioni, si deve parlare con le circoscrizioni, con i vigili urbani, non solo con il comandante ma proprio i vigili che frequentano il territorio, si deve parlare con gli autisti del tram, con i controllori dei tram, si deve parlare con chi raccoglie i rifiuti e con chi gestisce le mense dei frati. Queste persone vedono il territorio da una prospettiva diversa dal politico e dal dirigente. Chi va alla mensa deve capire che non può lasciare avanzi di cibo e cartacce lungo la strada e le scalinate, così come la commessa del negozio non può fumarsi una sigaretta sulla porta e gettare il mozzicone per terra tanto è normale, tanto lo fanno tutti. Non può essere normale lordare una città. Anche il ruolo dei genitori deve incidere profondamente».


Insomma il compito è difficile e gravoso e secondo Tomasi dovrebbe essere attribuito a un assessore che se ne occupi a tempo pieno e che abbia le risorse, anche in termini di personale, per affrontarlo. Cosa che un semplice consigliere delegato, che agisce a titolo volontario, senza retribuzione, e non ha una struttura di supporto, evidentemente non è in grado di fare. «È una patatona così grande che non può essere sulle spalle di un consigliere anche perché il consigliere delegato in Comune non se lo fila nessuno» commenta Tomasi. Convinto anche che occorra metter mano ai regolamenti: «Non esiste - sostiene - che su un muro dell'amministrazione puoi cancellare le scritte mentre se il muro è privato non lo puoi fare».


Se però non ci fosse la volontà o la possibilità di affidare l'incarico in esclusiva a un assessore il consigliere del Ccd suggerisce che ad occuparsene sia una commissione consiliare istituita ad hoc: «Una commissione al decoro e senso civico con un assessore di riferimento. Con un presidente e commissari - chiosa Tomasi - che abbiano voglia di cimentarsi in questa sfida e che soprattutto abbiano le palle per sopportare le critiche, inevitabili.»

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