Bufera sui nuovi ticket, Rossi li difende Non saranno invece toccati i premi dei medici

Il governatore ritiene che l'introduzione dei ticket provinciali, che si sommano a quelli nazionali, non fosse più rinviabile

di Luisa Maria Patruno - NO

Ma era proprio urgente introdurre i nuovi ticket sanitari su visite, esami e farmaci dal primo giugno di quest'anno, senza attendere la modulazione sulla base della condizione economica - con l'Isee nazionale - per un gettito che alla fine sarà di poco più di di 2 milioni di euro?

Per il presidente della Provincia, Ugo Rossi , sì. Il governatore ritiene infatti che l'introduzione dei ticket provinciali, che si sommano a quelli nazionali, non fosse più rinviabile perché: «Tutto è necessario e si tratta di ticket molto più bassi che nel resto d'Italia». Anche l'assessora provinciale alla salute, Donata Borgonovo Re , difende la decisione, annunciata venerdì in quarta commissione del consiglio provinciale, che introduce un ticket uguale per tutti - indipendentemente dal reddito e il patrimonio - nonostante la giunta avesse preso un impegno diverso, ovvero quello di ricorrere all'Isee oppure all'Icef.

Ma mentre la giunta provinciale ha deciso di non poter rinunciare a questa nuova «tassa» sulla salute, prevista a bilancio, si profila viceversa la rinuncia al taglio della parte variabile degli stipendi dei medici per tre anni (risparmi previsti 6,4 milioni l'anno a fronte di un taglio ipotizzato del 40%, poi sceso al 22%), che era stato infilato nella legge finanziaria provinciale e poi stralciato, dopo la minaccia di sciopero da parte dei medici rinviando l'individuazione dei risparmi a un tavolo sindacale di confronto fra medici, Azienda sanitaria e Provincia.

Ora, quel tavolo sta elaborando una proposta conclusiva che esclude di toccare la busta paga dei medici. Invece si interverrà con un piano di razionalizzazione delle attività. «Ancora non c'è il documento conclusivo, ma non credo che toccheremo gli stipendi - rassicura Borgonovo Re - interverremo invece, d'intesa con i medici e tutto il personale sanitario, attraverso protocolli d'intesa, a una pulitura delle attività oggi svolte, eliminando prestazioni inutili, all'insegna dell'appropriatezza. Da questo lavoro ci attendiamo notevoli risparmi».

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