Gilmozzi: «Dal 2016 chiusura a fasce»

Non sarà a pagamento, il transito sui passi dolomitici, ma la Provincia sta seriamente pensando a una sperimentazione che punti a limitare il traffico sui valichi. Per un turismo più sostenibile e perché «Dolomiti Patrimonio dell'Umanità» non sia solo uno slogan

di Giorgia_Cardini

Non sarà a pagamento, il transito sui passi dolomitici, ma la Provincia sta seriamente pensando a una sperimentazione che punti a limitare il traffico sui valichi. Per un turismo più sostenibile e perché «Dolomiti Patrimonio dell'Umanità» non sia solo uno slogan.

Ad annunciare l'avvio di una sperimentazione è stato ieri mattina l'assessore provinciale ai Lavori pubblici Mauro Gilmozzi, durante l'incontro in Primiero organizzato per parlare di rilancio turistico e impiantistico. Gilmozzi, sottolineando l'importanza di un collegamento impiantistico tra S. Martino di Castrozza e Passo Rolle come sistema di mobilità alternativa, ha parlato di una sperimentazione da avviare il prossimo anno («quest'anno ormai non ce la facciamo, perché cambieranno moltissime amministrazioni comunali»). Come? L'ipotesi di cui ha parlato l'assessore è quella di consentire il transito a tutti solo in certe fasce orarie, ad esempio dalle 7 alle 10 del mattino, e di chiudere poi la strada ai motori tradizionali, lasciando la possibilità di transito solo ai veicoli elettrici ed ecologici, oltre che alle bici.

Si tratterebbe di una rivoluzione, rispetto alla chiusura quasi preconcetta dimostrata fino a poco tempo fa, a fronte di sperimentazioni già avviate nel vicino Alto Adige. L'idea della chiusura a fasce orarie è stata proposta come mediazione in gennaio anche dal vicepresidente di Cipra Italia Luigi Casanova, che da anni batte sull'argomento, mentre l'anno scorso era stato avviato un rilevamento del traffico e degli effetti prodotti sull'ambiente da parte della Fondazione Dolomiti Unesco.

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