Vigile aggredito da un gruppo di giovani che stava imbrattando i muri

di Leonardo Pontalti

Serata di violenza, ieri in centro a Trento: un agente della polizia locale ed un residente sono stati malmenati da un gruppo di giovani che, a volto coperto, stava riempiendo di scritte i portici che da vicolo del Vò portano in via Manci.


Erano le 19.30 circa e l'inciviltà del gruppo - sei o sette in tutto, tutti con berretti e sciarpe a coprire i loro volti - non è passata inosservata, con alcuni passanti e residenti che hanno allertato il comando della polizia locale. In pochi istanti sul posto si è portato uno degli agenti che in quel momento era in servizio in centro, Armando Bergamo. Al suo arrivo si trovava nei pressi anche uno dei residenti che avevano segnalato gli imbrattamenti. L'agente ha intimato ai giovani di posare le loro bombolette ma per tutta risposta questi gli si sono fatti contro, iniziando a colpirlo con calci e pugni e tentando di prendersela anche con il residente. Non solo: per agevolare la loro fuga, alcuni dei vandali hanno poi spruzzato della vernice addosso all'agente investendolo in pieno viso.

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Il gruppo di giovani è poi fuggito lungo la traversa che da vicolo del Vò conduce in vicolo dell'Adige: davanti all'ingresso del Conad si è verificata la colluttazione che poi ha visto l'agente colpito dal getto di vernice. I giovani non solo si sono scagliati contro Bergamo ma hanno anche fatto in modo di impedirgli di chiamare rinforzi. Hanno infatti distrutto la sua radio ed il suo telefono. L'allarme è stato comunque dato dai residenti in zona e in pochi istanti tra vicolo del Vò e via Manci si sono radunati agenti della polizia locale, agenti di polizia e carabinieri.

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Nel frattempo duro il commento dell'Anvu, con il rappresentante Marco Dematté: «Solo a Trento ormai, tra i capoluoghi e non solo, gli agenti circolano soli anziché in pattuglia. Purtroppo si tratta solo dell'ultimo episodio simile ma la situazione è ormai insostenibile. Duro anche Christian Bornino (Fenalt): «L'amministrazione non si rende conto dei rischi che corriamo quotidianamente e a farne le spese sono sempre gli anelli deboli della catena: gli agenti sul territorio».

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