Morandini si è «pentito»: ha restituito l'anticipo dei vitalizi

Come Saul sulla via di Damasco, anche Pino Morandini ha deciso di «convertirsi». Contrariamente a quanto aveva fino ad oggi sostenuto, il consigliere provinciale ha infatti deciso di restituire l'anticipo dei vitalizi e di ritirare il ricorso contro la legge che ha deciso i tagli. È stato lo stesso Morandini ad annunciare la decisioone, con una nota. La sua quota era stata calcolata in poco più di 319mila euro.

Come Saul sulla via di Damasco, anche Pino Morandini ha deciso di «convertirsi». Contrariamente a quanto aveva fino ad oggi sostenuto, il consigliere provinciale ha infatti deciso di restituire l'anticipo dei vitalizi e di ritirare il ricorso contro la legge che ha deciso i tagli. È stato lo stesso Morandini ad annunciare la decisioone, con una nota.

«Comunico - scrive - di aver provveduto a restituire al Consiglio regionale la quota di vitalizio che mi era stata richiesta a rimborso, dopo l’approvazione della legge regionale n. 4/2014 e di ritirare conseguentemente  il ricorso  presentato». Tale quota era stata calcolata, secondo i parametri della legge di riforma, in poco più di 319mila euro.

Ma che cosa gli ha fatto cambiare idea?  «Riconosco di aver effettuato - spiega Morandini - una valutazione  non sufficientemente ponderata  della vicenda, ma quando si è sottoposti  ad una sorta di «gogna mediatica» per mesi, non è semplice adottare una decisione serena. In questi giorni, anche con l’aiuto di alcuni amici che hanno contribuito ad una mia ulteriore riflessione su alcuni aspetti che, in assoluta buona fede ,non avevo approfondito, ho riveduto la mia decisione».

Una decisione encomiabile, che Morandini accompagna con una richiesta e un auspicio.

«La richiesta: che i soldi fin qui "rientrati" (a partire da quelli  oggetto della mia restituzione) e che sono confluiti nel fondo regionale per l’occupazione e l’emergenza sociale, vengano destinati a situazioni di reale bisogno, fra cui non posso non ricordare con carattere di priorità quelle della tutela della vita umana e della famiglia».

«L’auspicio: che ciò  possa riportare  in tutti  la necessaria serenità di giudizio a fronte di un impegno di 25  anni passati a promuovere e difendere la dignità dei più deboli nella nostra società».

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