Ticket sanità: «duello» fra Rossi e Borgonovo Re

di Luisa Maria Patruno

È in atto un braccio di ferro in giunta provinciale anche sulla introduzione dei ticket sanitari provinciali tra l'assessora alla salute, Donata Borgonovo Re e il presidente Ugo Rossi. L'assessora preferirebbe ridurre i costi riorganizzando i servizi inefficienti, come i punti nascita degli ospedali di valle che non rispettano gli standard di sicurezza, ed evitare così di introdurre i ticket, mentre il governatore vuole tenere aperti i punti nascita e dunque è disposto a introdurre i ticket - prima volta in Trentino - sulle prestazioni specialistiche e forse anche sui farmaci, meno probabile invece che vengano toccati i ticket che già ci sono seppure bassi sul pronto soccorso.


La soluzione che si starebbe profilando per evitare lo scontro è quella di inserire nella manovra finanziaria 2015 un articolo che prevede l'istituzione dei ticket ma senza fissare in legge quali e a carico di chi.

L'eventuale adozione concreta dei ticket verrebbe dunque rimandata a una delibera di giunta. Sta di fatto, comunque, che per fare quadrare il bilancio 2015 avendo previsto circa 8-10 milioni di entrate dai ticket, queste cifre andranno pur trovare se non chiedendo questa ulteriore «tassa» ai cittadini con altre risorse a bilancio o con maggiori risparmi sulle voci di spesa della sanità.

 

Ugo Rossi e Donata Borgonovo Re

«Stiamo rifacendo un po' i conti - ha insistito ieri l'assessora Borgonovo Re - e ritengo che possiamo ancora permetterci di evitare di introdurre i ticket, lasciando questa ipotesi come estrema ratio. Non abbiamo ancora deciso in giunta, ma questo sarà quello che proporrò ai colleghi, che per altro è quanto ci stanno chiedendo anche i sindacati, convinta che ci siano ancora margini per recuperare risorse dalla riorganizzazione».


Lunedì pomeriggio, però, nell'incontro con le parti sociali il governatore Ugo Rossi, rivolgendosi in particolare a Cgil, Cisl e Uil, ha fatto capire chiaramente che non è sua intenzione chiudere i punti nascita o intervenire con soluzioni così decise nella riorganizzazione della rete ospedaliera o di altri servizi sanitari, sostenendo che: «Risparmiamo di più con il taglio del 40% del premio di produzione dei dirigenti dell'Azienda sanitaria, compresi i medici, che non altri interventi di razionalizzazione».

 

Rossi è comunque più disposto ad escludere nuovi ticket per il pronto soccorso ma non a rinunciare all'introduzione del ticket di 10 euro (massimo come stabilito a livello nazionale) sulle prestazioni specialistiche, modulato in base al reddito a cominciare probabilmente dai 70 mila euro. Confermato invece l'aumento delle rette delle case di riposo con l'introduzione del calcolo Icef.


Oggi, mercoledì, è previsto, comunque, anche un nuovo incontro fra il presidente, gli assessori e le forze politiche di maggioranza ed è probabile che il Pd insisterà, a supporto della sua assessora e sensibile alle richieste dei sindacati, perché si trovi una soluzione alternativa ai ticket.

Nell'incontro con i sindacati questi ultimi hanno insistito perché la generosa riduzione dell'Irap a favore delle imprese sia condizionata all'adesione delle categorie al fondo Sanifonds e al fondo di solidarietà per i nuovi ammortizzatori sociali.

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