Cooperazione, in Trentino «tutt'altro che in crisi»

Dal 2008 al 2015 l’occupazione nelle imprese cooperative è aumentata del 35,6% rispetto alle imprese di capitali (spa e srl), dove è calata del 6,3%. Netta anche la differenza nella crescita dei redditi da lavoro, nelle coop decisamente superiore. Lo sostiene uno studio di Euricse, Istituto europeo di ricerca sull’impresa cooperativa e sociale, basato sull’analisi dei bilanci depositati in Camera di Commercio incrociati con i dati Istat.

Se le imprese cooperative chiudessero, a quanto emerge, il Pil del Trentino calerebbe del 13,3% e un sesto degli occupati resterebbe senza lavoro. Negli ultimi mesi la cronaca ha proposto articoli che hanno descritto il movimento cooperativo trentino come un sistema complessivamente in crisi. Qualche volta si è affermato che la crisi sarebbe così pervasiva e profonda da fare sì che la cooperazione non sia più da considerare uno dei protagonisti dell’economia locale. Per consentire ai lettori e ai cittadini di comprendere bene la situazione, «l’Euricse ha analizzato tutti i dati disponibili da fonte pubblica (Camera di Commercio e Istat) e oggi può confermare che la realtà è molto diversa».

«La cooperazione trentina - ha concluso Carlo Borzaga, presidente dell’Euricse - è tutt’altro che un settore in crisi o in via di ridimensionamento. Il suo peso risulta decisamente rilevante, in generale e nel confronto con le altre forme di impresa, a livello sia economico-occupazionale che nella formazione dell’offerta di servizi sociali, educativi e sanitari. Ponendosi di fatto “a cavallo” tra settore pubblico e settore privato».

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