Negozi in montagna: la Provincia programma aiuti e facilitazioni

«La Provincia crede nella funzione insostituibile svolta dagli esercizi multiservizi nelle zone di montagna, negozi e pubblici esercizi che rappresentano le uniche strutture commerciali "a portata di mano" e che svolgono quindi un ruolo di presidio prezioso, contribuendo alla lotta contro lo spopolamento delle alte quote», lo scrive piazza Dante in un comunicato.
 
«È questa la ragione - prosegue la Provincia - per cui la giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, ha approvato una importante decisione, che stanzia più risorse sia per l'insediamento di nuovi esercizi sia per il loro mantenimento e al tempo stesso amplia il novero delle attività che possono essere gestite dai multiservizi, conformemente anche ad una delle linee guida del Protocollo d'intesa fra Provincia e Cooperazione siglato la scorsa settimana.
 
"Accresciamo gli aiuti pubblici sia a chi apre un nuovo esercizio sia a chi lo mantiene in vita - sottolinea Olivi - perché siamo consapevoli della funzione insostituibile che svolgono queste realtà in primo luogo sul fronte della coesione sociale. Inoltre facciamo sì che gli esercizi possano implementare un ventaglio più vasto di servizi, accrescendo la loro funzione positiva nei confronti della comunità di riferimento".

La delibera approvata oggi ridetermina innanzitutto l'ammontare dei contributi pubblici agli esercizi multiservizi. Tenuto conto del fatto che aprire un esercizio commerciale in un'area di montagna periferica è spesso una scelta molto "coraggiosa", anche sotto il profilo economico, è stato deciso di portare il premio di insediamento da 15.000 a 22.000 euro. Ad esso possono accedere gli esercizi che avviano un'attività di dettaglio di generi alimentari e di prima necessità e di pubblico esercizio, in luoghi dove non sono presenti da oltre un anno esercizi analoghi.

Cambia anche il contributo alla permanenza, che passa da 9.000 a 10.000 euro annui (elevabili a 11.000 in caso di consegna gratuita della spesa a domicilio) per chi gestisce un'attività di commercio al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità o di multiservizi. Per le imprese che svolgono attività di pubblico esercizio esso è pari a 4.000 euro.

L'altra novità riguarda l'ampliamento della gamma di possibilità sia a favore dei gestori sia a favore dei residenti, anche con l'eventuale coinvolgimento di enti pubblici (Comuni in primis) e di altri enti come ad esempio Poste Italiane.

Alcuni dei nuovi servizi assumono pertanto il carattere di servizio di interesse pubblico. Abbiamo quindi da un lato quelle attività più strettamente inerenti al commercio di generi alimentari e misti come il servizio gratuito di consegna della spesa a domicilio, la vendita di carni, la vendita di giornali e riviste, dall'altro l'erogazione di servizi come i pagamenti (bollo auto, bollettini vari), navigazione internet e accesso alla posta elettronica attraverso una postazione Pc fissa, telefax e fotocopie, accesso al wifi, servizi stampa referti medici e accesso alla cartella clinica, punto di raccolta e invio corrispondenza privata (nei centri privi di ufficio postale), bancomat, ricariche telefoniche, e altri ancora.

Le domande per il contributo per l'insediamento o la permanenza possono essere presentate alla Provincia dal 10 gennaio al 28 febbraio di ogni anno».

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