Sotto tutela 30 Famiglie coop in rosso Federcoop, si cambia. Dao verso il consumo

Cooperazione, si cambia. Partendo dal settore più in difficoltà, quello del consumo, e dal comparto in rivoluzione, quello del credito. Le Famiglie cooperative in rosso, 30 nel 2016, saranno messe sotto tutela con un meccanismo simile a quello che adotta Cassa Centrale per le Rurali e Bcc del suo gruppo nazionale: più autonomia alle coop virtuose, più controllo su quelle che hanno criticità (viene in mente, in primo luogo, Coop Alto Garda).

Il progetto, accanto all'estensione della Carta in Cooperazione, spinge al passaggio di Dao-Conad al consumo, un'altra rivoluzione. E la Federazione , invece che esserne svuotata, diventa partner del gruppo Cassa Centrale Banca.

Alcune di queste novità emergeranno già all'assemblea della Federazione trentina, nel pomeriggio di domani, venerdì. La parte pubblica dell'assemblea comprende il videomessaggio di saluto del parlamentare europeo Herbert Dorfmann, la relazione del presidente Mauro Fezzi su «Il nuovo ruolo della Federazione nella cooperazione trentina che cambia» e gli interventi, tra i quali quello del presidente della Provincia Ugo Rossi .

Nella parte riservata ai soci è prevista la relazione dei vicepresidenti sull'andamento dei settori. Nel complesso la Cooperazione trentina conta a fine 2016 oltre 290 mila soci, 2.000 in più dell'anno precedente. Il fatturato complessivo delle cooperative si avvicina ai 2,4 miliardi di euro. Poi sarà la volta del bilancio della Federazione, che mostra ricavi in leggero calo a 24,1 milioni e un utile netto di 215 mila euro. Si registrano i primi segnali di dimagrimento del personale, ma alla fine i prepensionamenti andranno di pari passo con investimenti in nuovi servizi. L'assemblea prevede infine la relazione del direttore Alessandro Ceschi su «La Comunità dei cooperatori trentini e le nuove tecnologie» e l'aggiornamento sull'attività del Comitato per la revisione dello Statuto (vedi qui sotto).

«L'altro giorno nel comitato di settore del consumo abbiamo condiviso una serie di iniziative concrete - spiega Ceschi - In primo luogo dobbiamo individuare una matrice di dati per avviare un sistema di controllo in itinere dei bilanci delle Famiglie cooperative in modo da prevenire le criticità. Lo schema sarà un incrocio tra fatturato e risultati di esercizio degli ultimi anni, utili o perdite. Dalla combinazione di questi fattori verranno individuate le coop a cui verrà suggerito calorosamente, perché non possiamo obbligare, di adottare provvedimenti. Introdurremo quindi il controllo di gestione e la necessità di bilanci semestrali. Il sistema si farà carico di situazioni di criticità».

«In secondo luogo - prosegue Ceschi - rafforzeremo la presenza sul web come strumento di comunicazione, con strumenti omogenei per le coop. Entro ottobre presenteremo il progetto. Poi c'è la necessità di ampliare la formazione degli amministratori, anche con moduli on line. Infine, ma non per importanza, la necessità di far fare un salto di ruolo alla Carta in Cooperazione, approfittando del cambio tecnico delle carte da banca magnetica a chip. In assemblea faremo un ragionamento articolato sull'evoluzione della Carta per tutto il consumo, non solo Sait , e per tutti i settori, una Carta del cooperatore trentino».

In cda di Federcoop è invece emerso il tema del credito. «Il settore va assolutamente mantenuto legato alla Federazione - sostiene il vicepresidente di Federcoop Cesare Cattani - Alcune funzioni dovranno spostarsi nel gruppo bancario. Ma la nostra idea è di un sistema unitario, in cui la Federazione fornisca, come e più di ora, servizi non solo alle Casse rurali trentine ma anche alle Bcc aderenti al gruppo Cassa Centrale. Parliamo delle paghe, ma più ancora di formazione, consulenza, di una forte collocazione della Federazione accanto al gruppo».

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