La Provincia e l'idroelettrico «Australiani come partner»

L'assessore Gilmozzi sulla cessione alla Macquarie del 49% di Hydro Dolomiti Enel

di Domenico Sartori

È una partita strategica, perché ha a che fare con l'energia, quella che si gioca attorno all'«oro bianco» delle centrali idroelettriche su cui vuole mettere le mani Macquarie European Infrastructure Fund 4, gestito dalla società australiana di gestione fondi Macquarie Infrastructure and Real Assetes attraverso la Fedaia Holdings.

È con questa società veicolo lussemburghese che Enel Produzione spa ha firmato la scorsa settimana un accordo per la cessione del 49% di Hydro Dolomiti Enel spa (Hde).

Dolomiti Energia spa (Provincia, Comuni di Trento e Rovereto e altri soggetti locali), che di Hde ha il 51%, è chiamata a decidere il da farsi in tempi rapidi. Il diritto di prelazione va infatti esercitato, a norma di Statuto della società, entro i venti giorni successivi alla formale comunicazione da parte di Enel. E non serviranno rilanci sul prezzo offerto, 335 milioni di euro quale corrispettivo per la cessione.

Qual è l'orientamento di Dolomiti Energia? «Non è ancora possibile dirlo - risponde il presidente Rudi Oss - perché non abbiamo ancora ricevuto la documentazione da parte di Enel sulle condizioni della transazione. Faremo una valutazione tecnica puntuale non appena l'avremo, quindi convocheremo i soci. Il prezzo è solo uno degli elementi da considerare. Valuteremo tutte le condizione e gli aspetti contrattuali».

«Non abbiamo ancora avuto il tempo di sederci attorno ad un tavolo, faremo una valutazione assieme ai Comuni - spiega Mauro Gilmozzi, assessore all'ambiente con competenza sulle acque pubbliche - Intanto, stiamo facendo delle elaborazioni tecniche».

Assessore, i tempi però sono abbastanza stretti.

«Certamente. Ma la nostra intenzione, per quanto mi riguarda, è quello di non valutare solo se esercitare o meno il diritto di prelazione. Si tratta di capire se è possibile fare qualcosa di diverso. Va considerato che loro entrano in una società che sta sul mercato e di cui i soci locali hanno la maggioranza».

E ciò significa, per Gilmozzi, che occorre valutare quale interesse abbia il nuovo socio a sfruttare le competenze di Dolomiti Energia.

«Si possono immaginare soluzione innovative, anche una partnership tra investitore finanziario e il partner industriale che negli anni ha sviluppato competenze e capacità per stare sul mercato dei servizi e dell'energia».

L'orso delle Dolomiti potrebbe collaborare con il canguro australiano.

Nel nome del business idroelettrico.

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