«L'essere umano ha capacità che le macchine non potranno mai avere»

"Vincerà la competenza sul job", ne è convinta Elisabetta Caldera, direttore Risorse Umane di Vodafone Italia, intervenuta oggi all'incontro promosso da "lavoce.info" coordinato da Pino Donghi. Accanto a Caldera anche David Autor, professore e direttore associato del Dipartimento di Economia del MIT, e Chiara Criscuolo, senior economist dell'Ocse, che si sono confrontati sull'interazione fra tecnologia e uomo. Ad aprire il confronto Michele Pellizzari: "Mi sembra che il lavoro tenda a vedere il progresso tecnologico come un fattore esterno, mentre in realtà il progresso tecnologico è esso stesso frutto del lavoro, è però difficile - commenta il professore dell'Università di Ginevra - prevedere come avverrà la progressione tecnologica nel prossimo futuro e cosa cambierà".  

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David Autor, per rispondere agli stimoli di Pellizzari, ha toccato temi come la rivoluzione industriale, "che ha richiesto persone istruite, con la professionalità giusta", e il secondo conflitto mondiale, che ha impresso una forte accelerazione alla tecnologia e, di contro, ha risolto il problema della disoccupazione visto che "l'industria lavorava a pieno ritmo per la guerra". Oggi: "la paura che le persone provano al progredire della tecnologia è sicuramente sproporzionata - spiega Autor - poiché la tecnologia non progredisce così velocemente, ci sono altri fattori di cui tenere conto. E se è difficile prevedere di cosa avremo bisogno nel futuro, sappiamo per certo che avremo bisogno di persone istruite, non specializzate ma brave a imparare e a ragionare in modo logico, ovvero a creare nuove idee". Chiara Criscuolo ha invece portato l'esempio di alcuni colossi di internet: "Le imprese, come Amazon o Ebay, che hanno trovato la chiave del successo stanno crescendo sempre più velocemente e la divergenza fra queste imprese e le altre sta diventando sempre più elevata. La disuguaglianza continua a crescere". In questo senso il governo può dare una mano alle imprese meno forti, come anche la scuola può aiutare a sviluppare competenze che siano sempre più multiculturali e multidisciplinari. Infine Elisabetta Caldera ha spiegato che le imprese italiano stanno uscendo lentamente dalla crisi ma ora devono abbandonare "l'istinto di sopravvivenza" e guardare al futuro. E questo passaggio si può fare solo "aprendosi all'esterno".

"La tecnologia - commenta il direttore di Vodafone Italia - sta portando un grande cambiamento nella vita di tutti noi ed è fondamentale che le aziende si chiedano a cosa ci porterà questo cambiamento, cosa produrrà". Sulle competenze, poi, "saranno sempre più rilevanti, vincerà la competenza sul job, dobbiamo concentrarci sulla capacità di apprendimento, l’essere umano ha delle capacità che la macchina non potrà mai avere". In conclusione, come ha spiegato David Autor, "ci sono dei processi, come l'automazione, la routine, che possono essere governati dalle macchine, ma ci sono anche gli aspetti umani, come l’empatia, che non possono essere insegnati alle macchine, è importante quindi avere le competenze specifiche in un ambito e, al tempo stesso, possedere capacità umane. La combinazione di queste due cose è preziosa, le persone che hanno più successo degli altri sono quelle con una buona formazione di base in grado di applicarla".

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