Montagna / Disgrazia

Camanni e la tragedia del ghiacciaio: «l'alpinismo è una libera scelta, lascio a Fugatti le bandiere rosse da Unione Sovietica»

Il grande scrittore commenta la Marmolada, e lo fa raccontando una storiella personale, prendendo di mira i «benpensanti», i giornalisti e i «saputelli di ogni contrada»

L'IDEA Fugatti e Zaia e il "sistema di bandiere rosse"

TRENTO. Molti esperti ed alpinisti, in questi giorni, commentano la tragedia in Marmolada. Ed è interessante la riflessione di Enrico Camanni: arrampicatore, montanaro, scrittore e giornalista, l’ha affidata alla rete. Con una stoccata a Fugatti.

«Come faccio a spiegarglielo? Provo con una storiella. L’altro giorno ho scalato una parete “sicura”. Cordata da due, ben attrezzati, tempo perfetto. Sul primo tiro di corda ho sbagliato via e l’ho ripresa d’istinto con una traversata. Sul secondo tiro sono venuti giù due sassi. Camosci sulla cengia? Optando per i camosci, abbiamo continuato. Sul terzo tiro i chiodi si sono fatti vetusti, ma accettabili. Avanti. Tutto liscio fino in cima, poi tre ancoraggi per la doppia. Il terzo era quello giusto. Le quattro scelte azzeccate ci hanno aperto la via. Se avessimo voluto la sicurezza garantita saremmo andati sul muro di plastica.

Questo è l’alpinismo, signori benpensanti: una libera scelta. Lasciamo le certezze per interrogare la natura e usare quel che resta dei nostri sensi. Non cerchiamo il pericolo, ma accettiamo di perderci per ritrovarci. Succede ogni giorno in parete e in posti come la Marmolada, che è poco più di una camminata sul ghiacciaio ma non sarà mai priva d’incognite perché niente lo è, oltre il sentiero. Anche se Fugatti metterà uno sventolare di bandiere rosse come nella vecchia Unione Sovietica, saranno solo folclore: la montagna non è una spiaggia a pagamento, lassù si è soli con le proprie scelte.

Signori benpensanti, colleghi giornalisti, saputelli di ogni contrada, se amate tanto la matematica perché non vi occupate dei numeri certi? Dei carotaggi impietosi dei ghiacci antartici e delle previsioni agghiaccianti del riscaldamento globale? Forse vi mancano i morti? Non temete: presto arriveranno anche quelli, cominciando dai più poveri, e non sarà una libera scelta».

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