Agricoltura / Nomine

Copag, lascia la presidenza Brochetti, l’ «uomo delle patate» negli ultimi 19 anni

Fermento alla cooperativa, che ogni anno consegna 3.420 tonnellate di pregiati tuberi (ma anche ciliegie e noci del Bleggio): in cerca di un successore, dopo un’annata record

di Giuliano Beltrami

DASINDO. La notizia era nell’aria: lo aveva preannunciato da tempo il diretto interessato. Ma quando l’annuncio diventa realtà fa tutto un altro effetto. E vengono subito i suggerimenti più o meno suggestivi per il titolo: rivoluzione alla Copag, la Cooperativa dei produttori agricoli giudicariesi; oppure la Copag cambia la testa. In verità non c’è nessuna rivoluzione. C’è solo (si fa per dire) che dopo diciannove anni di presidenza e più di trent’anni di presenza in consiglio di amministrazione, il presidente Rodolfo Brochetti lascia la guida della Cooperativa.

Inutile dire che le reazioni non si sono fatte attendere. Per tutti parla Luca Armanini, coordinatore del Consorzio La Trentina e direttore dello stabilimento della Copag di Dasindo. «Per me – commenta – è una grande perdita, perché sono cresciuto con lui, un pilastro. Non posso che esprimere a nome degli amministratori, dei dipendenti e di tutti i soci della Cooperativa i più sentiti ringraziamenti per tutto il lavoro svolto in questi anni».

Sul futuro è presto per pronunciarsi. Le prime settimane dell’anno saranno caratterizzate da incontri e sondaggi. I leader carismatici non sono facili da sostituire. L’Assemblea generale ordinaria dei soci del 22 dicembre era il luogo giusto per ufficializzare la decisione di Brochetti, ma era anche il luogo per fare il punto della situazione. Anzitutto per approvare il bilancio di esercizio chiuso al 31 luglio scorso. «Sicuramente un bilancio record per la nostra Cooperativa», ragguaglia Armanini, parlando di un volume d’affari di 4 milioni e 220.198 euro. Di questi, 2 milioni e 553.478 euro sono stati distribuiti come liquidazione ai soci per i prodotti conferiti. I dati delle quattro specie gestite dicono che le patate, con un milione 358.000 euro a fronte di 3.420 tonnellate consegnate, forniscono più del 50% del reddito ai soci conferitori.

Seguono le ciliegie con 658.435 euro, a fronte di 204,260 tonnellate, le mele con 534.612 euro a fronte di 1.319 tonnellate consegnate.

Infine arrivano le noci, in base al recente accordo con la Confraternita per la commercializzazione. Qui siamo ancora ai piccoli numeri: 353 chili arrivati in Cooperativa, per un corrispettivo di 2.357,24 euro. «Risultati molto interessanti per quanto riguarda le medie di liquidazione ai soci – assicura Armanini - in modo particolare per il prodotto patate, core business della Cooperativa». Non per niente la Cooperativa era nata con il nomignolo di “Patatèra”. «Si stanno mettendo in campo importanti investimenti per migliorare ulteriormente la valorizzazione delle produzioni conferite dai soci. L’esercizio appena concluso – avverte Armanini - è stato il primo in cui è diventato operativo l’accordo con Apot per avvalersi della commercializzazione centralizzata delle patate, con l’obiettivo di ottimizzare e razionalizzare il lavoro di valorizzazione dei prodotti degli associati. In questo modo vogliamo proporci ai clienti in maniera univoca e con un paniere di prodotti sempre più ampio e completo. Alla luce dei risultati la scelta non si può che definire azzeccata».

Una rosa profumata, anche se non mancano le spine. «Siamo consapevoli – ammette il direttore di Dasindo - che la stagione in corso presenta delle caratteristiche diverse da quella conclusa». Motivo? «I calibri più contenuti, la diminuzione dei volumi di prodotto conferito e continui aumenti dei costi del materiale di confezionamento e trasporti. Ma il sistema organizzato di cui facciamo parte ci fa guardare con cauto ottimismo al futuro prossimo».

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