Montagna / La storia

Il bambino di 11 anni in cima al Cervino, parla la guida trentina che lo ha accompagnato sulla vetta

Matteo Faletti è un alpinista, ma anche uno specialista della montagna con i bambini: «Federico si è dimostrato atleticamente preparato e ha saputo superare tutte le difficoltà che una montagna alta come il Cervino presenta»

di Patrizia Todesco

TRENTO. Appena 11 anni e un grande sogno: quello di scalare il Cervino, settima vetta e terza montagna italiana per altitudine. Un sogno che Federico Tomasi di Beinasco, alle porte di Torino, ha realizzato insieme alla guida alpina trentina Matteo Faletti. Un'impresa che è già un record visto che è il più giovane alpinista mai arrivato in vetta al Cervino (4.478 metri) dal versante italiano.

Un incontro quasi casuale quello tra Federico e la guida Matteo. Il ragazzo da mesi si stava preparando all'impresa. La guida che lo avrebbe dovuto accompagnare all'ultimo non era più disponibilità. Così è stato contattato Faletti, grande conoscitore della montagna ma anche dei bambini, e l'accoppiata è risultata vincente. «Siamo partiti lunedì alle 9 da Plan Maison, nel comune di Valtournenche in Valle d'Aosta, a 2.561 metri di quota. Abbiamo riposato alla Capanna Carrel a 3.835 metri. Da qui siamo partiti alle 3, con freddo e buio, alla volta della cima a 4.478 metri», spiega la guida che ammette che era pronta in ogni momento a tornare indietro perché mai come in questa impresa il rischio doveva essere calcolato. Tutto invece è filato liscio. Federico si è dimostrato atleticamente preparato e ha saputo superare tutte le difficoltà che una montagna alta come il Cervino presenta.

Alzarsi nel cuore della notte, sopportare il freddo, riuscire a calibrare le forze non è cosa da poco ad 11 anni, ma lui ha serrato i denti perché a sostenerlo è stata soprattutto una gran forza di volontà.Il sogno del ragazzo è nato leggendo di un suo coetaneo scozzese Jules Molyneaux che ha compiuto l'impresa passando però dal versante svizzero. Un anno dopo ci ha voluto provare anche a lui centrando l'obiettivo. «Lo ha fatto dopo essersi allenato duramente», dice Faletti.

«È stato un immenso piacere poter accompagnare questo giovane alpinista che con una determinazione senza eguali per la sua età è riuscito a realizzare questo suo sogno. Un esempio per altri giovani alpinisti "Inseguite i vostri sogni"», conclude la guida.

L'orgoglio del papà di Federico è contenuta tutta in un post che lo stesso ha pubblicato all'indomani della vetta conquistata dal figlio. «Hai realizzato il tuo sogno - scrive - . Un sogno che durava due anni, da quando quel giorno di agosto in cima alla Rognosa di Sestriere guardando il Monviso mi hai detto: "papà io scalerò il Monviso e il Cervino". Parole che forse pronunciate da un altro bambino di 9 anni avrebbero fatto semplicemente sorridere, ma da te no. Eri serio e determinato. In questi 24 mesi hai percorso decine di ferrate, lunghissime escursioni, arrampicate con la guida. Ciò che hai fatto è qualcosa di straordinario unico per un bambino; impossibile rendersene davvero conto. Da Plan Maison alla Capanna Carrel in quattro ore scarse, in compagnia di un uomo conosciuto dieci minuti prima. Ti sei trovato a dormire in mezzo ad alpinisti professionisti in un rifugio a 3.830 mt senza riscaldamento. Ti sei svegliato alle 4 del mattino, tre gradi sotto zero, torcia in testa, hai scalato due ore nel buio più completo. Io duemila metri più sotto guardavo quella montagna con gli occhi lucidi e apprensione. La notte più lunga della mia vita». E poi ancora: «La mia stima e il mio orgoglio di avere il privilegio di essere tuo padre, non hanno fine».

E ora? «Ha già detto che vorrà scalare il Monviso e il Gran Paradiso - confessa Faletti - e se vorrà me al suo fianco ci sarò».

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