Giovani e montagna al 121° congresso Sat

Appuntamento a Fondo per domenica 25 ottobre. L'intervista al presidente Claudio Bassetti

di Fabrizio Torchio

Domenica 25 ottobre la Sat terrà il suo 121° congresso generale a Fondo, in Val di Non, momento culminante di un percorso di approfondimento del rapporto fra giovani e montagna. «Il congresso sarà la sintesi dei ragionamenti fatti mettendo a confronto tante esperienze con la scuola, gruppi formalizzati e non - spiega il presidente della Sat Claudio Bassetti - e di ciò che uscirà dall'incontro del 23 ottobre con i ragazzi, che racconteranno il proprio rapporto con la montagna: la sezione Sat di Fondo ha costruito un congresso tematico efficace e alle tavole rotonde hanno partecipato non solo "satini" o trentini, ma anche ragazzi del Cai veneto, lombardo e altoatesino, oltre che dell'Alpenverein».
Presidente, qual è il mondo giovanile della Sat?
«Abbiamo delle sezioni particolarmente vivaci, le differenze le fanno sempre le persone, e per questo la Sat si sta ponendo il problema di fare formazione ai soci, per gli aspetti della sezione, e ai giovani. Fra l'altro, abbiamo stabilito con il Cai che i giovani che non hanno un familiare come socio di riferimento conservino la tariffa familiare fino ai 26 anni: i ragazzi avvicinati dall'alpinismo giovanile possono così far parte dell'associazione in un momento in cui, di solito, altri interessi si affacciano».
La formazione sembra essere un tratto distintivo del sodalizio.
«Con il mondo della scuola abbiamo un rapporto non episodico, per la formazione degli insegnanti abbiamo organizzato un primo corso e le richieste hanno superato i posti a disposizione. Organizziamo corsi tematici su aspetti del territorio, sulla Grande guerra in alta montagna, dove i nostri "docenti" sono richiesti anche dal Cai, sul valore Dolomiti Unesco, le Reti di riserve. Le nostre scuole regionali di alpinismo si propongono negli istituti superiori per parlare dei pericoli della frequentazione invernale della montagna, con lezioni interattive. Sul piano culturale stiamo costruendo collaborazioni, anche per promuovere gli stessi rifugi nell'offerta turistica, l'importanza dei sentieri e del volontariato».
A Firenze, il 31 ottobre, si terrà il 100° congresso del Club alpino italiano sulla questione del volontariato del domani. La Sat ci sarà, ovviamente?
«Sì, e con il Cai il rapporto si è rafforzato perché siamo convinti che è il caso di costruire reti e collaborazioni, scambi di esperienze. Le testi che usciranno da quel congresso verranno poi approvate dall'assemblea dei delegati nel 2016».
Biciclette e Sat: quale rapporto?
«Dal convegno su montagna e bici organizzato da noi è nato il Tavolo di lavoro che ha poi portato a separare le attività del downhill e della mountain bike. Noi diciamo: insieme alle Apt, insieme ai portatori di interesse, costruiamo la rete per i bikers».
Verso il congresso
Il congresso della Sat sarà preceduto da quattro giorni di iniziative a cura della sezione di Fondo: dopo la serata di filmati alpinistici di mercoledì 21 ottobre a Romeno, giovedì 22 ottobre a Cloz si terrà un incontro dal titolo «Dagli sport estremi alla contemplazione della natura alpina: esperienze a confronto» e venerdì, all'Istituto comprensivo di Fondo verranno presentati i risultati dell'indagine «Tu e la montagna» da parte dell'antropologo Annibale Salsa e i risultati della ricerca «Perché i giovani non vanno in montagna» a cura di Letizia Caporusso , ricercatrice al Dipartimento di sociologia dell'università di Trento. Seguiranno una sintesi dei contributi e un confronto con alunni, insegnanti e dirigenti. La sintesi interpretativa verrà presentata al congresso di domenica. Venerdì 23 ottobre, in serata, verranno presentati anche contributi espressivi degli alunni e testimonianze di ragazzi, genitori e accompagnatori protagonisti di un percorso con la Sat giovanile.

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