Lettere / Il direttore risponde

Sono deluso dal ritorno di Enrico Letta

Un lettore critica il nuovo segretario del pd e ricorda l'operazione «Mare Nostrum», per salvare profughi nel Mediterraneo: "Una cura che s'è rivelata più nociva del male". Risponde il direttore, Alberto Faustini

Caro Direttore, ho letto con attenzione il lungo stralcio del libro del neo segretario del Pd e mi ha incuriosito, ma non sorpreso, la sottile acredine che caratterizza la persona "uscita" da un portone e "rientrata" dalla finestra nell'agone della nostra turbolente politica.

In un impeto di frustrato vittimismo ha persino scomodato Pirandello per sottintendere la "maschera" delle malcelate sembianze umane che lo hanno illuso, deluso e "detronizzato" dallo scranno apicale del Potere.

Ma credo che il nostro debba rendere conto di un altro, pesante, fardello che ha improntato la sua politica, in materia d'immigrazione, con l'adozione d'un provvedimento inteso a salvare vite umane, denominato «Mare Nostrum», promuovendo lo schieramento di navi pronte ad accorrere in soccorso di profughi in fuga dalle coste africane.

Ma ecco l'inghippo, se prima i profughi venivano imbarcati su natanti quasi idonei all'attraversamento del Mediterraneo, con l'avvento di «Mare Nostrum» è subentrata l'adozione di gommoni, quasi sempre fatiscenti, strapieni di migranti stipati come sardine, nella "certezza" d'un soccorso "sicuro".

Ma tutti sappiamo quanto precari si sono rivelati i soccorsi, condizionati dall'umore del mare e dalle distanze dei soccorritori.

Sappiamo che moltissimi profughi sono miseramente affogati nella vana speranza di un soccorso tardivo di una Ong la cui distanza, spesso, non era rapportata alla "tenuta" a galla del gommone da soccorrere.

Ordunque la cura s'è rivelata più nociva del "male".

Non sono politicamente schierato, do il voto in base al "peso specifico" delle persone coinvolte, ma l'esordio del neo leader Pd mi impensierisce perché sembra ricalcare le orma d'un certo movimento, pensando di elargire denaro ai giovani.

In tal senso è sospetta la proposta del voto anche ai sedicenni.

Giovanni Meli


 

Una comprensibile voglia di rivincita

Mettendoci la faccia e rientrando in Italia (rinunciando a un lavoro interessante e a un futuro che s'era costruito lontano dalla politica), Enrico Letta tenta un'impresa complicata per non dire temeraria: tenere insieme il centro e la sinistra in un Pd che da tempo è il partito dei distingui e delle diaspore. Per farlo, lui, che è considerato giustamente un moderato (un ex democristiano, via), dice cose anche molto di sinistra.

Con coerenza, anche se ovviamente con posizioni (estreme?) che a molti risultano urticanti.

Confesso che io non leggo rancore, in tutto questo (e nel suo libro), ma semmai una comprensibile voglia di rivincita (non solo personale, ma di uno spazio politico in affanno).

Impresa, come ho già detto, temeraria. Il problema del Pd resta comunque il solito: cercare di rappresentare la maggioranza del Paese o essere una nicchia di peso ma sempre un po' troppo chic e comunque minoritaria.

Osservi ad esempio ciò che sta succedendo in vista delle prossime amministrative: il centrodestra litiga ma si ricompatta per tentare di vincere; il centrosinistra si perde in rivoli e sfumature per rischiare di perdere. Riuscirà Letta ad invertire questa tendenza, toccando temi delicati come quello dell'inclusione (a tutti i livelli) e delle disuguaglianze (a tutti i livelli) anziché accarezzando la pancia degli elettori? È tornato per provarci, considerando questa una specie di ultima spiaggia per un'area politica nata da una fusione fredda e mai decollata fino in fondo.

Ma sa bene una cosa: perdere è facile, vincere è complicato.

Sul denaro ai giovani, infine, c'è però un grande equivoco: la sua proposta prevede che lo si dia solo ad alcuni con determinate e precise garanzie e che lo si tolga solo a pochissimi (l'un per cento della popolazione: i veri ricchi insomma).

Può essere la strada giusta o quella sbagliata, ma va letta per quello che è: un'idea - se preferisce: un tentativo - per cercare di dare risposte a un mondo (quello dei giovani) che è sempre più in difficoltà. Agli elettori, mi vien da dire, l'ultima risposta.

 

lettere@ladige.it

 

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