L’abbraccio a San Siro tra Pinamonti e Depaoli

Che bello l’abbraccio in campo, a San Siro, di due giovani calciatori trentini della setie A. La lettera di un nostro lettore, e la risposta del nostro Direttore.

L’abbraccio a San Siro tra Pinamonti e Depaoli

Egregio direttore,
ho molto apprezzato il richiamo dell’Adige in prima pagina di domenica in cui sottolinea con tanto di foto la presenza di due calciatori trentini, Andrea Pinamonti e Fabio Depaoli a San Siro nell’incontro di serie A tra Inter e Benevento. Non sono molti infatti i giocatori nella nostra provincia che sono giunti fino alla massima serie. Anzi, forse, dopo l’ultimo calciomercato sono rimasti in A proprio solo loro due. Spero di essere smentito. Ciò che le segnalo è un piccolo dispiacere perché aprendo il giornale a pagina 40 come indicato in prima, si legge solo la cronaca dell’incontro e la citazione dei due giocatori trentini con la frase “due trentini a San Siro”. Mi sarei aspettato un trafiletto di approfondimento, ma forse lo farete prossimamente. Mi permetta invece di render preziosa cronaca di quanto accaduto a fine partita, episodio da libro “Cuore” che ho molto apprezzato. Finita la telecronaca su Dazn e pochi istanti prima di cedere la linea ai commenti da bordo campo il regista ha inquadrato per qualche secondo gli ultimi due giocatori rimasti sul terreno di gioco, i trentini Pinamonti e Depaoli appunto, che si sono scambiati con la mano sulla bocca alcuni commenti e poi si sono abbracciati salutandosi e abbandonando il campo. Non so se il regista sapesse della trentinità dei due calciatori, mi aspettavo che i commentatori di Dazn lo sottolineassero visto che la sequenza è durata abbastanza. Nulla. Ho provato a mandare una mail al cronista per fargli presente l’episodio da rimandare ma probabilmente non l’ha vista in tempo.
Mi permetto allora di commentare giornalisticamente il tenero momento: sembrava proprio che Depaoli chiedesse a Pinamonti: «Ehi Pina, ma tu alla fine cosa farai? Dove ti mandano, rimani qui a Milano?». E lui dopo la risposta avrà detto a Depaoli: «Ehi Fabio, dalla Samp ora qui stabile nel Benevento con Inzaghi, sei contento?». Finito il siparietto, l’intenso abbraccio tra i due trentini e poi via ognuno verso lo spogliatoio, le loro aspettative, il futuro da professionisti in serie A, stimolo per tanti giovani calciatori trentini, ora in serie B o ancora nelle giovanili, sperando di poter tornare a giocare sui campetti delle nostre vallate ora chiusi per la pandemia.

Alessandro Cagol


 

Per noi trentini, una pagina da libro Cuore

Di loro abbiamo parlato spesso. Quel giorno, in fondo, la notizia, a dir poco curiosa, era solo legata al fatto che entrambi fossero in campo (e che campo!). L’un contro l’altro, ma anche - come giustamente sottolinei - l’un con l’altro uniti: dalle comuni origini, dall’amicizia, dall’episodio che forse non è da libro Cuore ma che certamente per noi trentini rappresenta una grande e bellissima anomalia, una pagina importante - per stare alla tua metafora - del libro dello sport. In quanto al possibile dialogo fra loro, immagino che nemmeno le due giovani promesse (nostrane) del calcio abbiano le idee chiare sulle loro future destinazioni. È tutto in gran movimento, ma una cosa è certa: di loro sentiremo parlare a lungo, perché il loro talento è da tempo a dir poco conosciuto e apprezzato e, per così dire, sotto osservazione.

lettere@ladige.it

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