Conte vuole costruire e quindi lo faranno fuori

Che futuro ha il nostro Governo Conte bis? Per il nostro lettore, nullo. Percvhé il premier è uno che vuole costruire. La risposta del nostro Direttore.

Conte vuole costruire e quindi lo faranno fuori

Signor direttore, è strano, ma quando il primo Ministro è capace e lavora intensamente, fanno di tutto per scalzarlo, vedi Craxi, Renzi e tra poco toccherà a Conte. Sembra di essere nell’Atene in cui, per paura che uno potesse diventare tiranno, lo esiliavano. O al tempo dei Comuni che per le continue lotte interne erano costretti a chiamare un Podestà, cioè un estraneo. Anche oggi esistono sestieri, contrade, quartieri a Siena, Venezia e altri Comuni. E noi cosa abbiamo fatto? Eleggiamo persone non parlamentari alla guida del Paese. Vico parlava di ricorsi storici. Io ho una grande ammirazione per Conte che è molto attivo per costruire mentre tante Penelope fanno il contrario. Tra le democrazie consolidate l’Italia è sempre il fanalino di coda perchè arretrata, burocratica e inconcludente. E pensiamo al cenone di Natale, non alla sua simbologia. Sono diventato ateo e quindi non spetta a me parlare di questo, ma quand’ero piccolo si era felici di stare in famiglia e anche di ricevere un piccolo regalo come mandarini e arachidi. È diventata la festa del consumismo in tutto il mondo! E i Canti? Altra gioia del Natale quasi dimenticata e dei quali non si sente la mancanza, purtroppo. Grazie e sinceri Auguri a lei e alla Redazione sempre meritevoli di elogio specie in questi tempi.

Renzo Magagnin


E' eletto dal Parlamento, governa se ha la maggioranza


Grazie degli auguri. Che ricambio, estendendoli a tutti i lettori. Su Conte le dico che la pandemia ha travolto lui e tutti noi. Il presidente si muove come può, talvolta dimenticandosi però dell’esistenza del Parlamento e degli alleati di governo. Il che non è proprio un dettaglio. In condizioni come queste, peraltro, sarebbe stata durissima per tutti. Vero è, però, che in Italia, quando qualcuno emerge o ha successo, dopo un breve periodo inizia a stare antipatico a tutti, inclusi quelli che l’hanno portato a quel successo. Sul presidente “non parlamentare” io ho un pensiero abbastanza diverso: la nostra Costituzione prevede che il capo del governo (individuato dal capo dello Stato dopo le consultazioni) sia sostenuto da una maggioranza in Parlamento. Dunque il fatto che sia interno o esterno ha per me poco valore, almeno nello specifico. A votarlo e sostenerlo è infatti un Parlamento regolarmente eletto, che rappresenta dunque tutti noi. Vale per Conte, per Renzi, per Ciampi, per Dini e in fondo anche per Monti, nominato senatore a vita un minuto prima d’essere chiamato a Palazzo Chigi. I virus di palazzo a volte sono più pericolosi di quelli d’altra natura, peraltro.

lettere@ladige.it

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