Si candidano ma hanno già incarichi

La lettera al Direttore: candidati con doppi incarichi

 

Si candidano ma hanno già incarichi


Egregio Direttore, è vero che 400 milioni di euro non sono bruscolini per me, ma per lo Stato con un debito di 2.500 miliardi il risparmio di cui sopra rappresenta il risparmio di bilancio familiare che ottiene una casalinga che elimina la spesa degli stuzzicadenti. Quindi al referendum non resta che votare no. Per una simile cifra non dobbiamo buttare via la democrazia che è costata sangue, torture, esilii, prigionie, morti e guerre. Piuttosto, perchè non vietiamo l’imbroglio delle candidature multiple? Queste sono un imbroglio ed una presa per i fondelli per gli elettori. Se uno, per esempio, si presenta in tre collegi elettorali, di certo il voto degli elettori di due collegi andrà ad altri ai quali non erano diretti. Conclusione: costui parte sapendo di mentire a due elettori su tre. Se questo non è una disonestà e un imbroglio e un prendere in giro le persone semplici e per bene che cosa è la disonestà? Il parlamentare che si presenta alle regionali o il consigliere regionale che si presenta alle comunali dovrà dire prima della votazione, che cosa farà se si troverà eletto sia in parlamento e sia anche in consiglio regionale o sia in consiglio regionale ed anche in quello comunale.
Un nome fra tutti. Se Cia fosse eletto in consiglio comunale a Trento e non si dimettesse da consigliere provinciale prenderebbe o no in giro tutti coloro che lo hanno votato per fare il consigliere comunale? Il valore del voto di costoro non sarebbe pari a zero? Questa è onestà? Spero che gli elettori scelgano di non votare coloro che si presentano in più collegi elettorali, nonché coloro che si presentano in un ambito diverso da quello nel quale operano.


Fabio Zanoni

Davvero una pessima abitudine

In un’intervista al nostro giornale l’assessore regionale Cia ha detto che è pronto a dimettersi, qualora il candidato che sostiene (Marcello Carli) dovesse diventare sindaco, per fare l’assessore comunale. Gli altri più o meno candidamente hanno quasi tutti detto che non hanno intenzione di lasciare l’attuale incarico. Resta il fatto che quella di candidarsi quando già si ha un incarico per così dire superiore o più importante o quella di candidarsi in più collegi, è una pessima abitudine. Abitudine che peraltro hanno davvero tanti partiti, come in più di un appuntamento elettorale s’è potuto constatare. Il “così fan tutti”, sia chiaro, non è un alibi, ma è per così dire abbastanza trasversale. Emerge però con forza un’altra cosa: non c’è classe dirigente. E non ci sono più tante persone che hanno voglia di mettersi in gioco. Di qui la scelta di puntare sempre più spesso sulle stesse persone - almeno mettendole in lista -, persone che a volte si sentono persino costrette a lasciare un incarico importante per fare altre cose.

lettere@ladige.it

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