Litfiba, l'Ultimo Girone anche per dire no a Putin

(ANSA) - PADOVA, 27 APR - Il rock, la politica, la guerra, oltre 40 anni di storia condivisa, la gioia di tornare a suonare. C'è stato tutto questo e tanto altro nella partenza il 26 aprile al Gran Teatro Geox di Padova (sold out) dell'Ultimo Girone, il tour d'addio dei Litfiba. Una lunga festa itinerante che andrà avanti per tutta l'estate. Sul palco nessuna malinconia per Piero Pelù e Ghigo Renzulli che - tra l'entusiasmo del pubblico - hanno pescato a piene mani in oltre 160 pezzi editi da quel 6 dicembre 1980, quando tutto cominciò davanti a un centinaio di persone. "Ma oggi è come allora. E' come se fosse la prima data della nostra storia, e anche l'ultima - raccontano a fine serata -. E' tutto una sorpresa. Il dopo? Vedremo, ma la musica va avanti in ogni caso". Il concerto - tutto suonato, senza campionamenti, senza basi, senza gobbo - celebra la storia della rockband italiana più longeva, ma con uno sguardo lucido sulla realtà che ci circonda. Un concerto in qualche modo politico, e ogni brano diventa occasione per riflettere e interrogarsi. La guerra, il sostegno all'Ucraina, il no a Putin diventano quasi il filo conduttore tra le 23 canzoni che compongono la scaletta. "E' un concerto molto diverso da quelli che si sentono oggi in cui si punta soprattutto sui sentimenti - racconta Pelù -. Di fronte ad un'attualità devastante come quella che stiamo vivendo, non ci sembrava onesto vivere in una bolla". Alle Z dei carri armati russi, i Litfiba contrappongono quattro X ad indicare i quattro decenni della loro storia (più 2 anni di pandemia) e l'energia del rock'n'roll. "Sono obiettore dal 1983, sono sempre stato contro l'uso delle armi e della violenza. Ma dopo due mesi di orrori in Ucraina una posizione va presa. Ci sono periodi della storia dell'uomo in cui o si fa cancellare o resiste. Pacifisti sì, ma non masochisti". (ANSA).