Con «Deos» a Pergine vanno in scena le nostre paure

Questa sera alle ore 20.45 al Teatro comunale di Pergine va in scena «Deos» il nuovo spettacolo della Compagnia Controra incentrato sul tema della paura. Lo spettacolo (nella foto), all’interno di «ScenaTrentina», si ispira alla nostra società ma soprattutto prende spunto dalle paure personali, da esperienze condivise e autobiografiche, da immagini, suggestioni e racconti che sono stati elaborati nel tempo e hanno dato corpo a questo viaggio metaforico. La paura è parte integrante della società di oggi, dove il dover difendersi da qualcosa o qualcuno che potrebbe nuocere sembra essere il denominatore comune.

È un istinto necessario, salva e protegge dai pericoli imminenti, ma può anche diventare una fonte di blocchi, un ostacolo che lentamente trasforma il modo di vivere e affrontare la quotidianità. In «Deos» il linguaggio della danza e del teatro interagiscono creando un tutt’uno in una forma essenziale dove il gesto, l’espressività e la danza diventano parola e la parola si fonde nel suono, nella musica e nel corpo. Elementi simbolici e metaforici si susseguono in quadri per raccontare un percorso, un viaggio dentro se stessi dove riconoscere e riconoscersi.

Gli interpreti e i creatori di Deos sono Natascia Belsito, Andrea Deanesi e Fannj Oliva. Nel progetto sono stati coinvolti diversi artisti e professionisti, alcune musiche originali sono state composte da Elia Pedrotti e Fabio Soldi, incluse nel progetto musicale e sonoro di Andrea Deanesi, il disegno luci di William Trentini, la scenografia è della pittrice Annalisa Filippi, elementi scenici e consulenza per i costumi di Lucia Santorsola e foto di Monica Condini. Il progetto nasce da un’idea di Natascia Belsito, condiviso da Andrea Deanesi e Fannj Oliva.

Diversi sono stati gli step di lavorazione, 4 residenze lunghe (Cid Oriente Occidente dance festival, «Atelier A» al Castello di Apricale in provincia di Imperia, il progetto Komm Tanz Compagnia Abbondanza Bertoni con il comune di Rovereto e TeatroE nell’ambito della rassegna promossa dal Teatro di Villazzano) che hanno permesso di lasciar maturare la creazione e vederne la trasformazione. La Fondazione Caritro ha sostenuto il progetto che si avvale della coproduzione dell’associazione «La casa della danza» di Borgo e dell’appoggio dell’associazione Artea di Rovereto.

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