A Nomi si andrà a tutto metallo

Anche se oggi il Trentino non è più quella terra popolata di «orde» di appassionati di metal come accadeva fino ad un paio di decenni fa resta forte la passione per questo genere di suoni. Ne è una dimostrazione l’evento Habemus Metallum che si terrà anche quest’anno, per la sua terza edizione, nella Piazza di Nomi, il 13 e 14 settembre, con una decina di band pronte ad alternarsi on stage.
«Habemus Metallum - raccontano i promotori dell’evento - nasce nel 2017 con l’ intento di ringalluzzire la scena metal in Trentino. A tale scopo, nel 2018, abbiamo fondato un’ associazione che si chiama Marthell con sede a Nomi, dove si svolge il festival cercando sempre band nuove e di rilievo nel panorama italiano, senza tralasciare qualche gruppo della zona».

L’ottica di Luca Vinotti, Oscar Fattori, Luca Calliari e Michele Mosna è anche quella di fare rete con altri festival della regione come nel caso di Dolometal e Hammerfest, che si svolgono rispettivamente a Predazzo e ad Anterivo. Sostanzioso il menù sonoro di questa edizione a partire dai milanesi Mortado, nuovo progetto di Gianluca Perotti, ex Extrema, la band in cui militava anche il batterista di Trento, ora con i Negrita, Cristiano Dalla Pellegrina. Una formazione che suona un thrash metal old school e che ha esordito in primavera con il suo primo lavoro «Rupert the King». I Necrofilia, band conosciuta in Italia e all’estero, propongono un groove thrash metal che attraversa il loro ultimo cd «Rhelligion».

Arrivano da Reggio Emilia gli Injury, due album all’attivo e uno in lavorazione, all’insegna di thrash metal potente e d’impatto.
Dietro la sigla di Racket invece c’è un gruppo trentino che suona un heavy rock’n’ roll ed è formato da Stefano Mini alla voce, Paolo Marchi chitarra, Fabio Sebastianini alla batteria, e al basso Jury Brunetti. Tengono alti i colori trentini del metallo anche i Blowout, sludge metal e i Moonolith, alternative metal, mentre arrivano dall’Alto Adige i Fieberwahn che hanno un album all’attivo e tanta energia con il loro death metal apprezzato anche in Austria e Germania dove hanno suonato più volte.

I bolognesi The Burning Dogma puntano su un electro-dark con venature death metal ricco di contaminazioni. Chiudono il rooster del festival i veronesi Diabolical Minds gruppo death metal con radici old school che strizzano l’occhio a sonorità più attuali.

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