I Bastard all'assalto delle vette

di Fabio De Santi

Il rock dei Bastard Sons of Dioniso va all’assalto delle vette.

Il trio formato da Michele Vicentini, Federico Sassudelli e Jacopo Broseghini ha scelto infatti di girare il suo nuovo video sulla Cima Tosa a quota 3173 metri d’altitudine alla massima elevazione del meraviglioso gruppo calcareo delle Dolomiti.

Le immagini si legano al brano Venti tornanti il nuovo singolo estratto dall’ultimo lavoro della band Cambogia. Ad accompagnare nell’impresa i Bastard anche il violoncellista Stefano Cabrera uno dei componenti dello Gnu Quartet. Una produzione video resa possibile da Nitida Immagina con la regia affidata a Sandro Demanicor con le riprese a cura di Daniel Pezzani by Airdronex, Nardo Concini, Denis Destefani, l’audio di Alessandro Battisti e l’organizzazione curata da Lorena Stablum.
«Venti tornanti» mette in luce l’anima più acustica dei Bastard per una canzone che sembra uscita dal loro precedente album, «Sulla cresta dell’ombra», per entrare, in mezzo al rock’n’roll che segna il disco «Cambogia» e farci riposare su una canzone d’amore che guarda proprio alla montagna scelta per girare il video.

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Nel giorno della registrazione sulla Cima Tosa si viaggiava a meno quindici gradi con notevoli difficoltà anche nel raggiungere la vetta con l’elicottero che decollato da Madonna di Campiglio ha portato i Bastard e lo staff sulla vetta dolomitica. Diversi i problemi tecnici per una registrazione live in presa diretta ad un’altitudine così elevata: dalle batterie dei mixer ai cavi di rame che si sono anche spezzati. Tutto ha avuto una dimensione avventurosa come ci ha raccontato Jacopo Broseghini: «La prima difficoltà è stata quella di trovare una giornata non solo serena ma anche senza vento. Dal momento in cui la produzione era pronta abbiamo dovuto posticipare tutto settimana dopo settimana per oltre un mese. Arrivato il giorno clou siamo partiti da casa alle 4 del mattino e una volta a Madonna di Campiglio è stato necessario prima un giro di elicottero del regista e delle guide alpine che hanno controllato lo stato del manto nevoso sulla cime per verificare la massima sicurezza del tutto».

Risolta la questione logistica e approdati sulla Cima Tosa poi è stato il momento di quella tecnica: «Eravamo attrezzati ma comunque molti cavi di metallo si sono spezzati tirandosi per la temperatura troppo bassa. Durante l’esecuzione invece la difficoltà maggiore è stata quella di tenere gli occhi aperti perché eravamo all’alba con il sole davanti che ci accecava su uno sfondo bianco, bianchissimo. Lo si capisce dal video in cui per il riverbero abbiamo quasi sempre gli occhi chiusi e non volevamo certo farlo con gli occhiali».

Si tratta dunque di un video estremo ma è una parola che secondo il bassista dei Bastard va declinata con precisione: «È estremo ma non per la nostra volontà di apparire estremi. Noi siamo gente che ama suonare sempre live.
Fare un video così è una sorta di errore tecnico perché non prendiamo la canzone perfetta registrata in studio ma ci mettiamo in gioco senza playback con una canzone legata ad una dimensione di confidenza e intimità con la montagna, noi così piccoli davanti alla straordinaria bellezza della natura». 

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