In fuga dal Trentino all'Oriente

di Manuela Pellanda

 Allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sotto piazza Cesare Battisti, è visitabile la mostra Immagini latenti 1919-1920.

Un percorso affascinante, tracciato da quaranta stampe fotografiche, selezionate tra gli oltre duecento negativi originali realizzati da Ettore Dal Rì tra il 1919 e il 1920, nel suo viaggio dal Trentino all’Estremo Oriente. Un viaggio straordinario, intrapreso dal giovane trentino dopo aver deciso di disertare dall’esercito austro-ungarico. Una storia che ha resistito al tempo, grazie ad alcuni taccuini e, soprattutto, ad una macchina fotografica. Con la quale Ettore, poco più che diciottenne, ha immortalato personaggi, paesaggi, stranezze.

«Non siamo di fronte a un documentarista, a un reporter, a qualcuno che aveva necessità di documentare la guerra da un punto di vista istituzionale», ci ha spiegato Giusi Campisi, curatrice della mostra con Layla Betti per Tiring House, che ha realizzato il progetto con l’appoggio della Fondazione Museo Storico del Trentino e di Fondazione Caritro e la collaborazione dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza provinciale per i beni culturali e degli eredi Dal Rì. «Quello che abbiamo deciso di mettere in luce - ha aggiunto - è la passione e la meraviglia di un diciottenne di allora che, seppur coinvolto in una guerra, ha saputo lasciarsi affascinare da quanto incontrato.

Ettore Dal Rì è un giovane che si lascia sorprendere dai diversi tipi umani e da scene singolari. Tra le fotografie più affascinanti, uno scatto realizzato in Russia, che vede i soldati intenti a lavare i cavalli nel fiume, le immagini degli sconfinati spazi della Siberia, pianure infinite con l’orizzonte lontanissimo, o, all’opposto, della caotica città di Shanghai, dove si percepisce una certa invidia del fotografo nell’osservare, rispetto all’immobilità dell’esercito in attesa, la vita operosa dei lavoratori».

Un percorso, visitabile fino al 27 gennaio, inserito in un progetto più ampio, che include il riordino e la valorizzazione dell’Archivio della famiglia Dal Rì, un fondo privato conservato dagli eredi che finalmente viene reso pubblico e fruibile.

L’inaugurazione è stata preceduta da una conferenza dal titolo «Archivio famigliare. Storie di irredentismo trentino», sul tema del valore degli archivi familiari per ricostruire il viaggio di Ettore e arricchirlo dei brani della grande storia.

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