A 40 anni dalla legge Basaglia, 40 scatti in mostra a Rovereto

Dal 19 al 24 novembre 2018 la Biblioteca civica «G. Tartarotti» di Rovereto ospita la mostra «Dove sono finiti i sogni di Basaglia? 40 scatti 40 anni dopo la legge che ha chiuso i manicomi», a cura della Cooperativa Gruppo ‘78, in collaborazione con Erickson e Biblioteca.

La mostra fotografica prova a raccontare la situazione della salute mentale in Italia a quarant’anni dalla Legge 180, meglio nota come legge Basaglia, frutto di un progetto curato dal fotografo Alessio Coser e dal giornalista Jacopo Tomasi.

Lunedì 19 novembre l’inaugurazione, alle ore 17.30 presso la sala multimediale della biblioteca. Seguirà un incontro, al Laboratorio Arte Grafica, dal titolo «Passaggi possibili - 40 anni di Legge 180»: testimonianze alla presenza di Maria Luisa Drigo, psichiatra e psicoterapeuta.

Le persone che soffrono di disturbi psichiatrici, in Italia, sono quasi un milione. Numeri in aumento non solo nel nostro Paese, ma anche a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità questi disturbi sono destinati a superare per incidenza le malattie cardiovascolari, attualmente al primo posto.

L’Italia è stato uno dei Paesi pionieri nell’ambito della salute mentale. Il merito va a Franco Basaglia, psichiatra veneto che a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta, prima a Gorizia e poi a Trieste, ha messo in pratica un ideale: chiudere i manicomi. Da queste esperienze – e dal fermento sociale e culturale generato – sono state poste le basi per la legge che porta il suo nome, la Legge 180, approvata dal Parlamento il 13 maggio 1978.

La legge era innovativa per l’epoca e proponeva una serie di servizi alternativi ai manicomi: dai Dipartimenti ai Centri di salute mentale ai Servizi psichiatrici di diagnosi e cura. L’Italia dava vita a una vera e propria rivoluzione.

Ma a che punto siamo quarant’anni dopo? Come è stata gestita l’eredità di Basaglia?

«Al giorno d’oggi - osservano gli autori della mostra - la situazione è complessa, disomogenea, con realtà all’avanguardia e altri luoghi in cui i vecchi manicomi non sono ancora del tutto scomparsi. È anche un problema di risorse: l’Italia è ventesima in Europa per la spesa dedicata alla salute mentale. È il 3,5% della spesa sanitaria totale, mentre in Germania, Inghilterra o Francia oscilla attorno al 10-15%».

«Il progetto di questa mostra - spiegano - è nato dalla volontà di capire meglio le condizioni della salute mentale oggi in Italia, visitando città diverse: Cagliari, Gorizia, Palermo, Roma, Trento e Trieste. Non si troveranno risposte nette e univoche, ma un racconto fotografico fatto principalmente di luoghi e volti, con la speranza che possa generare uno spazio di riflessione».

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