Cesare Battisti geografo da oggi la mostra a Levico

All’inizio del nuovo secolo Cesare Battisti, leader del socialismo trentino, pubblicava una serie di guide turistiche dedicate al Trentino.

Le pubblicava come autore e anche come editore. Come editore, dovendo trarre i mezzi per il sostentamento della propria famiglia dalle entrate dell’attività tipografica.

Come autore, perché Cesare Battisti era un geografo, formatosi alla più innovativa scuola geografica italiana, quella fiorentina di Giovanni Marinelli, che risentiva dell’influsso dell’antropo-geografia tedesca.

Le pubblicava come autore anche perchè Battisti era profondamente innamorato della sua terra. Ai suoi occhi «l’industria del forestiere» - oggi il turismo - rappresentava un volano importante per la crescita di un territorio che soffriva di una crisi economica strutturale, secondo Battisti dovuta anche alla politica asburgica, sbilanciata a favorire la parte tedescofona del Tirolo.

Sono i presupposti da cui parte una serie d’iniziative dell’associazione culturale Chiarentana di Levico, a cent’anni dalla morte di Cesare Battisti, per ricordare che, prima di ogni altra cosa, fu uomo di scienza e geografo. La Valsugana inoltre, sede di fortificazioni e strutture militari, fu al centro degli studi di Battisti come geografo militare durante il conflitto.

Una mostra, nelle sale del Forte delle Benne, e la ristampa della «Guida di Levico» saranno al centro degli appuntamenti che si svolgeranno a Levico nel corso dell’estate, da oggi, domenica 10 luglio (inaugurazione alle 17) al 31 ottobre, nel centro storico e al Forte Colle delle Benne. La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica con orario 10-12.30 e 14-18. Sabato, domenica e festivi visite guidate.

Le iniziative battistiane al Forte delle Benne si avvalgono della collaborazione della Fondazione museo storico del Trentino e del contributo di Fondazione Caritro, Comune di Levico Terme, Cassa rurale di Levico Terme, Comunità di valle Alta Valsugana Bersntol, e del Consorzio Levico in Centro, e del Patrocinio del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.

Si fregiano del logo ufficiale della Struttura governativa di Missione per gli anniversari di rilevanza storica nazionale, e sono state realizzate in collaborazione con l’Associazione italiana insegnanti di geografia.
Inaugurazione della mostra il 10 luglio, mentre l’11 dialogo dal titolo "Geografia e politica in Cesare Battistìi", con gli storici Vincenzo Calì e Gustavo Corni, assieme a Elena Dai Prà, docente di geografia presso l’Università di Trento.

Nel 1907 dunque usciva per i tipi della Stet (la tipografia di proprietà di Battisti), una guida di Levico, che viene ristampata dall’Associazione Culturale Chiarentana in occasione del centenario della morte di Battisti.

Levico era da poco entrata nei circuiti del turismo regionale, grazie alla sua favorevole posizione (lago, mezza montagna) e alla disponibilità di sorgenti di acque termali, ricche di proprietà terapeutiche. In quel periodo, grazie soprattutto a capitali germanici, la cittadina della Valsugana subiva una rapida trasformazione in rinomato soggiorno di cura, frequentato soprattutto da una clientela di lingua tedesca: capitali germanici, turisti germanici.

Il turismo era divenuto oggetto, in quel torno di secolo, di un’accesa disputa economica, ma anche politica e nazionale.

I capitali germanici arrivati sui laghi della Valsugana in quegli anni non erano neutri, ma provenivano in larga misura da circoli nazionalistici - interessati anche al profitto - tesi a indebolire l’elemento italiano, a collegare il territorio bolzanino, tedescofono, con le isole linguistiche dell’Alta Valsugana: i Mocheni e i Cimbri.

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