Vanessa Redgrave: persa l'umanità

«Peso le parole ma mi verrebbe di bestemmiare su quanto non si fa sui rifugiati. I nostri governi hanno perso il senso della realtà e l’umanità»: Vanessa Redgrave, 81 anni, decine di premi tra cui un Oscar (per Giulia di Zinnemann nel ‘78), attrice britannica figlia d’arte, è da sempre un’attivista dei diritti politici e sociali. E non ha perso la voglia di combattere, rispondendo così all’Ansa, sul perchè l’Europa non sia nei fatti accogliente. 

La Redgrave ha ricevuto durante la cerimonia di apertura di Venezia 75 il Leone alla carriera.

«Il mio governo non capisce niente, è contro la legge, fa cose che mi fanno vergognare, aggiunge l’attrice che nel 2017 a 80 anni ha debuttato come regista con Sea Sorrow - Il dolore del mare, un documentario proprio sul tema dei rifugiati girato tra i campi profughi della Grecia e della "giungla" di Calais. Non ho deciso di fare la regista ma tengo così a cuore questa situazione terribile come solo chi conosce i fatti può capire, che è stata praticamente una necessità. Fatti - prosegue accalorandosi in italiano - che ho vissuto sulla mia pelle durante la seconda guerra mondiale quando come centinaia di migliaia di bambini londinesi siamo stati mandati via nelle campagne per il pericolo nazista e siamo diventati degli "evacuati", dei rifugiatì nel nostro paese. Allora i piccoli paesi ci accolsero e mi chiedo perchè i governi di oggi non si impegnino a proteggere i rifugiati, è un preciso dovere delle nazioni».

Vanessa Redgrave, la cui nascita fu annunciata sul palcoscenico da sir Laurence Olivier, «è nata una stella» disse agli spettatori - è lei stessa a ricordarlo su sollecitazione di un giornalista - mentre il padre Michael Redgrave, altro grande attore, lasciava il teatro per correre a vedere la neonata.

«Io una stella? No! Sono nata in un periodo terribile, bambini consapevoli di essere in guerra, mi mettevo elmetto di latta e bastone di legno come fucile, pronta alla resistenza contro gli invasori, ad aiutare il mio paese. Mio padre era in guerra su una nave, i miei parenti anche e non ci era dato sapere dove fossero, ci attaccavamo alle notizie della Bbc ogni giorno, ascoltando le notizie meteorologiche come fosse Shakespeare», aggiunge. «Mi sento una grande rabbia dentro per l’insensibilità che vedo intorno. Come possiamo non accogliere madri che rischiano il mare mettendo in pericolo i loro bambini? I piccoli paesi sono la soluzione, anche qui in Italia. Avrebbero lavoro ad esempio nella ricostruzione dei terremoti».

Le convinzioni politiche della Redgrave, accompagnata dal marito Franco Nero, la portarono a rifiutare nel ‘99 un’onorificenza di commendatrice dell’impero britannico: «mai avrei accettato un premio da Blair che ha portato il mio paese in guerra basandosi su una menzogna», distinguendo invece l’operato della Corona inglese, «ho molto rispetto per le azioni di Carlo e William».

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