Antonacci martedì a Trento «Per voi canto anche Conte»

di Fabio De Santi

Con tutta l'energia che sa trasmettere durante i live al suo pubblico, come ci racconta in questa intervista, Biagio Antonacci , approderà con il suo «L'amore comporta tour» martedì 16 dicembre al Palatrento . Il cantautore milanese proporrà sia i brani che hanno caratterizzato il suo percorso musicale, dagli esordi fino ad oggi, sia gli inediti del suo ultimo album «L'amore comporta» uscito lo scorso 8 aprile per Iris/Sony Music e che contiene brani che sono già diventati dei successi, come «Ti penso raramente», «Dolore e Forza» e «Tu sei bella». Fra le chicche del cd il tredicesimo brano, «Le Veterane scritto, arrangiato e prodotto da Paolo Conte , un regalo che il «Maestro» ha voluto per Antonacci che per la prima volta propone, in un suo album, un brano inedito scritto interamente da un altro autore
Antonacci cosa ci riserverà lo show di martedì sera a Trento?
«Questo mio spettacolo a differenza dei miei concerti del passato ha un'idea scenografica più articolata, tenendo comunque sempre fede al mio concetto di base che è l'essenzialità; ho sempre pensato che i concerti devono essere uno scambio di energia tra l'artista ed il pubblico, pertanto i miei spettacoli ruotano intorno a questo unico aspetto».
Con 12 dischi non hai che l'imbarazzo della scelta: c'è qualche pezzo che non proponevi da tempo e che hai inserito nel set?
«"Non so più a chi credere", un brano che ho presentato a Sanremo nel '93 e che da tempo non cantavo più nei miei spettacoli. E poi ci sono altre sorprese, ve le garantisco».
Cosa si diverte maggiormente in un live e cosa le pesa di più?
«Non mi pesa nulla, perché un'artista deve misurarsi col suo pubblico per ritenersi tale; il pubblico che ti segue e che ti ama ha il diritto di viverti anche dal vivo».
È soddisfatto di come è stato accolto il suo ultimo disco «L'amore comporta»?
«Decisamente sì: perché io non do mai nulla per scontato e per me, anche dopo tanti anni di carriera, sapere di essere sempre scelto nuovamente da chi mi segue è fonte veramente di grande gioia».
C'è un filo conduttore che ha immaginato per I testi di questo lavoro e dal punto di vista musicale invece come lo definirebbe?
«Non ho mai un filo conduttore se non l'istinto creativo; non faccio e non creo mai nulla a tavolino. Quando scrivo testi e compongo musiche sono sempre "libero"».
Come è riuscito a catturare «l'avvocato» Paolo Conte?
«Per me Paolo Conte è uno dei più grandi artisti italiani di tutti i tempi; lo seguo da sempre. Ho avuto l'onore ed il privilegio di conoscerlo e poi è scattato l'incontro artistico, dopo quello personale. È stato un grande onore interpretare un brano scritto appositamente per me da questo che considero un grande poeta».
Lei è una delle rockstar più amate del Belpaese ma qual è l'aspetto che più la differenzia dal Biagio delle origini?
«Nessuno direi. Credo di essere sempre lo stesso con gli stessi pregi e gli stessi difetti, come tutti gli uomini. Ho la stessa voglia di musica, di creare e di arrivare al pubblico».
Come vive il rapporto con i fan: ci sono momenti in cui le pesa tanto affetto?
«L'affetto non pesa mai, l'affetto è un grande dono».
Ha tempo per leggere e, se sì, ci dice il titolo di qualche libro che ti ha colpito di recente?
«Donne, di Charles Bukowski».
Un paio di dischi, non troppo datati invece, che si sente di consigliare e tre album imprescindibili?
«Bella domanda, però è quasi impossibile citare solo due titoli. Ancora oggi ascolto tantissima musica del passato, i miei preferiti sono Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Fabio Concato, Ron, Venditti, Paolo Conte, e Battiato. Per me sono tutti dei grandissimi maestri, sono gli artisti che seguo da quando ero un giovane speranzoso che desiderava vivere di musica».
Cosa c'è nel futuro, Biagio Antonacci, dopo questo tour?
«Un nuovo album e poi un nuovo tour; mai fermarsi».

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"146376","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

comments powered by Disqus