Cooperazione / Il caso

Sait, non c’è l’accordo sul licenziamento dei 70 addetti del magazzino

I sindacati delusi: «Le posizioni dell’azienda sono rimaste lontane». Ora l’ultimo tentativo della Provincia, che ha 30 giorni per convocare le parti e tentare una ulteriore, difficile, mediazione

TRENTO. A 45 giorni dall'avvio dei licenziamento per i 70 addetti al magazzino Sait, si conclude senza nessun accordo tra consorzio e sindacati l'esame congiunto sulla procedura che ha dato il via agli esuberi.

Nel primo pomeriggio di oggi (26 luglio) Filcams, Fisascat e Uiltucs del Trentino - si legge in una nota sindacale - hanno incontrato i vertici dell'azienda.

«Le posizioni sono rimaste lontane e l'incontro è terminato con la firma di un verbale di mancato accordo. Adesso il confronto si sposta al Servizio lavoro della Provincia di Trento, che ha ulteriori 30 giorni per convocare le parti e tentare una ulteriore mediazione», scrivono i sindacati.

«Se anche in quella sede le posizioni resteranno su fronti opposti l'azienda procederà con le comunicazioni di conclusione dei rapporti di lavoro. In pochissimi hanno accettato la proposta - da sempre definita “ricatto” dai lavoratori - di cedere il loro contratto a Movitrento entro il 30 giugno». «Tutto questo nonostante le “calde sollecitazioni” di Sait», commentano i segretari provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher.

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