Energia / Il piano

Fotovoltaico, la Provincia punta a raddoppiare la produzione in Trentino: ecco gli aiuti previsti per le famiglie

Il vicepresidente Tonina e altri politici e dirigenti hanno illustrato le iniziative in atto: un iter burocratico snello, impianti domestici da almeno 4,5 kw/h con batteria di accumulo, contributo del Bim di 2.500 euro più il 50% di detrazione fiscale: resterebbero da pagare poco pèiù di 5 mila euro

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REGOLE Energia rinnovabile, in Trentino più semplice installare gli impianti

TRENTO. La crisi energetica comporta la necessità di accellerare sulle rinnovabili serie.

Raddoppiare la produzione da fotovoltaico è l'obiettivo che si è posto la Provincia attraverso il Piano energetico-ambientale 2021-2030.

Un obiettivo raggiungibile, spiega una nota di piazza Dante, grazie alle linee strategiche che prevedono, tra l'altro, una serie di azioni di sostegno a famiglie e imprese per l'installazione di impianti da fonti rinnovabili e interventi per la nascita di Comunità energetiche.

"Questo è il momento della consapevolezza ed il tempo di agire.

Le questioni che riguardano l'approvvigionamento energetico e la tutela dell'ambiente richiedono risposte rapide e immediate per dare prospettive al futuro. E una delle modalità per ridurre la dipendenza da fonti fossili è quella di investire sul fotovoltaico. La Provincia mette in campo risorse e strumenti generali ma poi spetta ai cittadini e alle comunità del territorio saper cogliere queste opportunità", ha detto il vicepresidente e assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione della giunta provinciale Mario Tonina intervenuto ieri a Nomi alla serata sul "Progetto fotovoltaico per le famiglie: sostegni e contributi per un futuro più sostenibile".

A fare gli onori di casa, in una sala affollata di cittadini e di amministratori anche di altri Comuni della Vallagarina, è stato il sindaco Rinaldo Maffei.

Con lui il dirigente generale del Dipartimento territorio, trasporti, ambiente, energia e cooperazione della Provincia Roberto Andreatta, il presidente Michele Bontempelli e il direttore Luca Battisti del Consorzio Comuni Bim dell'Adige hanno illustrato nei dettagli il progetto frutto di una collaborazione virtuosa tra Provincia Autonoma di Trento e istituzioni che operano sul territorio.

"Considerato il quadro internazionale - ha affermato Tonina - di tensioni politiche per la guerra in Ucraina e l'aumento dei costi delle fonti energetiche la politica ha il compito di creare prospettive concrete per il futuro e di dare risposte certe a famiglie e imprese. La Provincia, con gli strumenti a disposizione, lo ha fatto e continuerà a farlo in molti settori. In particolare abbiamo lavorato con gli enti del territorio per sostenere le famiglie (e nel contempo l'assessore Spinelli sta lavorando ad un bando per le imprese) a superare questo momento di crisi energetica: attraverso un importante accordo i quattro Bim del Trentino erogheranno contributi per l'installazione di impianti fotovoltaici per le famiglie per concorrere alla nascita di un Trentino ancora più efficiente in termini di energia rinnovabile.

All'accordo di programma partecipano anche la Federazione trentina delle cooperative e l'Associazione artigiani del Trentino a testimonianza della necessità di una larga condivisione di un percorso che avrà ricadute positive in termini economici ed ambientali.

L'auspicio - ha concluso il vicepresidente della Provincia - è che queste opportunità vengano colte e che questo sia l'inizio di un percorso che porti alla nascita di una o più Comunità energetiche che contribuiscono a mantenere un Trentino socialmente più ricco ed energicamente più sostenibile".

Il dirigente Andreatta ha ricordato che il Trentino, nonostante una buona produzione di energia rinnovabile da impianti idroelettrici, è costretto ad importare energia in alcuni periodi dell'anno.

"Gli esperti - ha sostenuto - ci dicono che nel 2050 raddoppierà il consumo di energia e che per soddisfare il fabbisogno bisogna pensare alle rinnovabili: il 50% dell'energia elettrica deriverà dal sole (oggi siamo meno del 20%) e quindi i pannelli fotovoltaici non diventano più un optional ma una necessità".

Il presidente Bontempelli ha parlato di un "lavoro di gruppo e di un percorso nuovo", con l'importante apporto del sindaco e consigliere Bim dell'Adige Maffei, "per far arrivare in maniera semplice e veloce l'aiuto alle famiglie con ricadute positive sulla bolletta energetica energetica in tempi brevi". In attesa del bando, questione di giorni, per accedere al finanziamento per il fotovoltaico per le famiglie (tutte le informazioni saranno disponibili sul sito www.bimtrento.it e telefonando ad un call center) il direttore Battisti ha illustrato il progetto che prevede lo stanziamento di un milione di euro per finanziare 400 domande (un numero superiore verrà accettato con riserva in attesa di ulteriori fondi).

Dal punto di vista burocratico il procedimento è stato snellito: necessario lo Spid e pochi documenti (con autocertificazioni), il richiedente dovrà essere residente in Trentino e per collocare il fotovoltaico sul tetto dell'edificio (sono esclusi i condomini) basterà una semplice comunicazione al Comune. L'impianto dovrà avere una potenza minima di 4,5 kw/h ed essere dotato di batteria di accumulo: le domande dovranno essere presentate entro il 30 novembre e i tempi per la realizzazione sono stati fissati in 12 mesi.

Il contributo del Bim previsto è di 2.500 euro che, sommato alla riduzione del 50% di detrazione fiscale, dovrebbe portare ad un esborso medio per famiglia di circa 5-6.000 euro, cifra sulla quale, è stato detto, le Casse rurali dovrebbero intervenire con un prodotto ad hoc. "Chiediamo di vivere questa esperienza non solo per i pannelli energetici ma con una visione verso le comunità energetiche" ha concluso Battisti prima delle numerose domande con richieste di chiarimenti alle quali ha risposto il sindaco Maffei.

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