Economia / Il punto

Il Superbonus e il Pnrr spingono l’attività degli ingegneri trentini

Il timore è che la bolla duri pochi anni. L’edilizia traina gli impegni dei professionisti ma la carenza di manodopera pesa.  Buon momento anche per gli artigiani del legno, dell'edilizia e dell'impiantistica

TRENTO. Per gli ingegneri trentini è un ottimo momento. Il superbonus 110%, i lavori pubblici ad affidamento diretto sotto i 139.000 euro introdotti per legge e le prospettive del Pnrr (specie per edilizia scolastica e rete idrica, come annunciato dal vicepresidente della Provincia, Mario Tonina) fanno sorridere la categoria. Positività respirata al Muse dove gli ingegneri trentini si sono ritrovati in assemblea.

Dopo le dimissioni del presidente Gianmaria Barbareschi, che ha concluso il secondo mandato, rinviate per motivi tecnici le elezioni dell'ordine, i 2840 ingegneri trentini sono guidati da Francesco Misdaris. Il 17% degli ingegneri trentini è rappresentato da professioniste donne. 361 i nuovi iscritti nell'ultimo anno, a fronte di 261 cancellazioni. Più di un ingegnere su due è dipendente, pubblico o privato.

Tutto rose e fiori? Non proprio. Il presidente Misdaris ha sottolineato come in Italia ci sia bulimia normativa e poi la tendenza a eludere le norme che crea altra burocrazia. La categoria sta vivendo un ottimo momento ma soprattutto grazie a strumenti emergenziali (fiscali) e non strutturali. Il timore è che questa bolla duri qualche anno e basta. Il Pnrr, poi, richiederà la professionalità di grandi studi che ormai sono spariti, lasciando spazio a tanti liberi professionisti specializzati in piccoli interventi.

«Speriamo - ha detto Misdaris - che ci sia la lungimiranza di pensare a un superbonus non solo per edifici singoli ma per riqualificare parti di città». Tra le criticità, l'elevato costo e la difficoltà di reperimento delle materie prime, che accomuna progettisti, costruttori e artigiani. Andrea Basso, presidente Ance, ospite della tavola rotonda seguita all'assemblea, ha ribadito l'allarme: «Il caro-prezzi è un disastro. I preventivi durano solo 24 ore. Abbiamo appalti pubblici con i prezzi del 2018, ma oggi i costi sono esorbitanti».

Basso auspica una semplificazione per costruire e riqualificare l'esistente e un maggiore appeal del settore edilizia verso i giovani: «Manca manodopera. La formazione professionale edilizia trentina ha pochi iscritti rispetto a meccatronica e anche ingegneria civile soffre». Buon momento anche per gli artigiani del legno, dell'edilizia e dell'impiantistica, ha confermato il presidente Marco Segatta. Tra 2008 e 2018 si è perso il 50% dei lavoratori edili. Nell'ultimo anno la ripresa occupazionale è del 4%.

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