Fusioni delle casse rurali L'obiettivo è arrivare a 13

Un nuovo piano per arrivare a meno di 15 Casse rurali in tutto il Trentino tramite le fusioni tra quelle esistenti.

di Angelo Conte

Un nuovo piano per arrivare a meno di 15 Casse rurali in tutto il Trentino tramite le fusioni tra quelle esistenti. Lo spiega la Provincia con una risposta del presidente Ugo Rossi a una interrogazione di Claudio Civettini (Civica Trentina).
«Con riguardo alle fusioni la Federazione della Cooperazione sta riscrivendo il piano delle fusioni - spiega Rossi nella risposta - sotto la spinta pressante della Banca d'Italia.

Alla base del processo delle fusioni vi sono, quindi, i crediti deteriorati in capo alle Casse trentine per cui, anche alla luce dell'entrata in vigore della nuova normativa sul bail in, urge trovare dimensioni e capitalizzazioni adeguate; infatti, in molti casi i mezzi propri sono dello stesso ordine di grandezza delle partite deteriorate: 2 miliardi 660 milioni di euro, di cui 1 miliardo 56 milioni di sofferenze e 1 miliardo 471 milioni di incagli. È necessario, pertanto, dotare di adeguate risorse patrimoniali e professionali le casse rurali, requisito indispensabile anche per l'ingresso di nuovo capitale».

Da qui, pertanto, aggiunge Rossi «la necessità di avviare un percorso finalizzato a trovare le risorse necessarie per competere con una concorrenza perpetrata dai grandi gruppi nazionali che è sempre più intensa».

L'obiettivo «è quello di giungere in tempi brevi a meno di 15 casse rurali, auspicabilmente a 13 casse, una a Trento e dintorni, due in Valsugana, una in Rotaliana e Lavis due in Val di Non, una in val di Sole, una nella Giudicarie, una in

Fiemme e una in Fassa, due in Vallagarina, ma dopo aver risolto i problemi di Rovereto, e una derivante dalla fusione tra la Rurale Mori, Brentonico e Val di Gresta e la Rurale Alto Garda (fusione quest'ultima che è in dirittura arrivo). In Valsugana, dove ci sono 7 casse distinte, si vuole arrivare a 2 banche, una per l'Alta e l'altra per la Bassa Valsugana. Per quanto riguarda la Rurale del Primiero prima si deve arrivare al risanamento totale e poi ci sarà la fusione, più probabile con la Rurale di Fiemme che con la futura Bassa Valsugana.

Altra fusione di cui si sta discutendo è quella tra la Rurale Adamello-Brenta e la Rurale Giudicarie, Valsabbia e Paganella. Più complicato il discorso in Rotaliana» dove entrerebbe a far parte anche «la Rurale di Lavis». In Val di Non «le tre Casse Rurali di Tuenno, di Anaunia e della Bassa Anaunia potrebbero diventare una sola» conclude Rossi.

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