A Rovereto si progetta il robot marziano e la tuta supersicura per Astrosamantha

Hanno progettato fuoristrada per il deserto della Parigi-Dakar e sistemi di sicurezza per le estrazioni petrolifere oceaniche. Ora lavorano ad un robot telecomandato che muoverà le proprie ruote su Marte. Sono gli ingegneri di Hypertec Solution, azienda che ha scelto come sede il Polo Meccatronica di Rovereto.

di Francesco Terreri

Hanno progettato fuoristrada per il deserto della Parigi-Dakar e sistemi di sicurezza per le estrazioni petrolifere oceaniche. Ora lavorano ad un robot telecomandato che muoverà le proprie ruote su Marte. Sono gli ingegneri di Hypertec Solution, azienda che ha scelto come sede il Polo Meccatronica di Rovereto.

Hypertec Solution è tra le maggiori aziende italiane di calcolo e progettazione nel settore dell’automazione industriale e della meccanica in generale. Cinque sedi in Italia, 50 ingegneri occupati, 120 progetti elaborati ogni anno, un fatturato superiore ai 3 milioni di euro.

Nata nel 2011 ed ora trasferitasi nel nuovo edificio del Polo Meccatronica di Rovereto, dove ha sede legale, può contare su altre quattro sedi operative sparse tra Emilia Romagna e Veneto: a Bertinoro (Forlì-Cesena), Ozzano dell'Emilia (Bologna), Castel Bolognese (Ravenna) e Preganziol (Treviso).

«L’insediamento presso il Polo Meccatronica – sottolinea Edoardo Borghini, uno dei titolari - rappresenta per noi un’importante opportunità. Logisticamente, poiché è stato possibile usufruire delle strutture e dei servizi di Trentino Sviluppo; a livello di comunicazione, grazie alla visibilità che si cerca di dare alle aziende insediate; a livello di co-finanziamento per il sostegno ai nostri progetti innovativi».

Gli ingegneri Hypertec hanno progettato macchine e moto da competizione, tra cui una Nissan che ha corso il rally Parigi-Dakar. Sono targati Hypertec anche molti macchinari della linea di produzione dei pacchetti TetraPak. Per clienti quali Eni e Saipem l’azienda ha effettuato studi e calcoli particolari per evitare disastri ambientali qualora le estrazioni di greggio avvengono a livello della barriera corallina.

Ma il fiore all’occhiello è la partecipazione alla progettazione di alcune attrezzature per Mars Sample Return, una missione che prevede di raccogliere e trasportare sulla Terra campioni di roccia e polvere dal pianeta Marte, e che dovrebbe vedere la luce attorno al 2020.

Tra i problemi ingegneristici affrontati nell'ultimo anno c'è Matroshka, un progetto molto complesso realizzato in collaborazione con l’Ente Spaziale Europeo e l’Agenzia Spaziale Russa con l’obiettivo di calcolare la capacità di schermatura alle radiazioni cosmiche delle tute spaziali e gli eventuali effetti di queste radiazioni sull’organismo umano. Attualmente sulla stazione orbitante internazionale, dove lavora l'astronauta trentina Samantha Cristoforetti, è presente e perfettamente funzionante il primo prototipo.

Allo studio, tra le ultime novità, anche un elicottero superleggero per il trasporto privato di persone.

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