Fraccaro (M5S): nell'inchiesta sulle tangenti un'impresa che lavora al Brennero

Anche il deputato trentino del M5S Riccardo Fraccaro attacca il governo sulla scia del’inchiesta giudiziatia su appalti e tangenti nelle grandi opere: «Il Movimento 5 Stelle denuncia da anni le enormi criticità della galleria di base del Brennero. Ora i fatti ci danno ragione. La maxi-inchiesta sulla corruzione nelle grandi opere vede direttamente coinvolta anche una società che ha lavorato al Tav del Brennero: la Smp Consulting di Stefano Perotti, uno dei quattro manager arrestati».

«È doveroso - prosegue Fraccaro - fermare il saccheggio delle nostre risorse. Presenteremo una mozione di sfiducia al ministro Lupi e chiediamo l’immediato stop dei lavori» e aggiunge: «Con l’arresto del plenipotenziario del ministero dei Lavori pubblici, Ettore Incalza, viene alla luce una rete di tangenti estesa e ramificata, che ha inquinato appalti da 25 miliardi di euro in tutta Italia. La società di Perotti ha vinto un incarico importante per la Tav del Brennero, in particolare la direzione lavori e coordinamento del cunicolo esplorativo Aica-Mules, un’opera da 85 milioni di euro».

«Ci siamo sempre opposti - continua il deputato - alla realizzazione del tunnel del Brennero, perchè si tratta di un’opera inutile dal punto di vista tecnico, devastante per l’ambiente e ad altissimo rischio di corruzione. Proprio pochi giorni fa, in occasione di un convegno a Bolzano con la partecipazione del presidente Ferdinando Imposimato, abbiamo ribadito le nostre ragioni contrarie alla Tav del Brennero fornendo alternative concrete e attuabili fin da subito. Ora - conclude Fraccaro - lo scempio di soldi pubblici a danno del territorio è sotto gli occhi di tutti. Ringraziamo i magistrati e i Ros di Firenze per la loro bravura e il loro coraggio.
Moltiplicheremo i nostri sforzi per stroncare questo sistema criminale e per restituire ai cittadini la sovranità che spetta loro di diritto».

Anche la collega di Fraccaro Laura Castelli, deputata M5S, si fa sentire: «Invitiamo le Procure e le sezioni della Corte dei Conti a riprendere in mano le centinaia di denunce di parlamentari, cittadini e comitati hanno fatto negli anni contro Incalza, le delibere Cipe e le grandi opere».

«Delle opere previste dalla legge obiettivo - ha sottolineato - solo l’8% è stata realizzata, il resto è stato mangiato dalla corruzione e dalla mafia. Quella dei costi che lievitano è solo una scusa, e Renzi ha al suo attivo il record di cantieri che costano di più. E con Incalza sono state assecondate le scelte criminale di governi di ogni colore».

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