Si alzano le tasse mentre i redditi calano

Meno soldi in tasca per le famiglie trentine. Lo certifica l'analisi sul reddito disponibile dell'Isat relativo al 2012. Nei dodici mesi presi in esame, l'Istituto di statistica ha fotografato una riduzione dell'1,5% e di 150 milioni di euro in totale, legato in particolare all'incremento molto forte delle imposte, mentre il reddito da lavoro dipendente ha comunque subito una riduzione nominale lieve (6 milioni di euro in totale), ma di oltre il 2% in termini reali visto che i prezzi sono aumentati di più di due punti percentuali nello stesso periodo

di Angelo Conte

Meno soldi in tasca per le famiglie trentine. Lo certifica l'analisi sul reddito disponibile dell'Isat relativo al 2012. Nei dodici mesi presi in esame, l'Istituto di statistica ha fotografato una riduzione dell'1,5% e di 150 milioni di euro in totale, legato in particolare all'incremento molto forte delle imposte, mentre il reddito da lavoro dipendente ha comunque subito una riduzione nominale lieve (6 milioni di euro in totale), ma di oltre il 2% in termini reali visto che i prezzi sono aumentati di più di due punti percentuali nello stesso periodo. Complessivamente, così, il reddito disponibile delle famiglie pro capite è sceso dai 19.875 euro del 2011 ai 19.428 euro del 2012. Con la riduzione dei redditi il Trentino è l'ultima nel Nord Italia, molto lontana dai dati di Bolzano che svetta nella classifica per regioni con quasi 22.400 euro pro capite.
«Purtroppo - spiega Antonio Schizzerotto che all'Irvapp segue la situazione economica del Trentino - anche nel primo semestre del 2013 la tendenza a una riduzione dei redditi è continuata. Nella parte finale dell'anno scorso e adesso possiamo dire che il peggioramento ha rallentato, ma non ancora che siamo fuori dalla crisi».
La situazione di fatica delle famiglie trentine è fotografata dalle nuove rilevazioni dell'Istat. Che mettono in evidenza come le imposte tra 2011 e 2012 siano cresciute con forza e abbiano drenato una parte consistente dei salari. In una situazione di inflazione in aumento di oltre il 2% in Trentino nel 2012, i redditi da lavoro dipendente hanno subito una riduzione procapite di circa 120 euro annui, pari a un calo della domanda aggregata di circa 6 milioni di euro per l'intera provincia. Complessivamente, infatti, i redditi da lavoro dipendente che sono arrivati sui conticorrenti dei trentini nel 2012 sono scesi a quota 7 miliardi 106 milioni di euro, pari allo 0,1% in meno rispetto ai 7 miliardi 112 milioni di euro incassati nel 2011. In questo modo il 2012 ha visto una interruzione del recupero dei salari si era registrata tra il 2010 e l'anno successivo quando le imprese avevano versato quasi 300 milioni di euro in più ai propri dipendenti.
Il dato sul reddito in lieve calo fotografa una situazione in cui, mentre in alcuni settori e aziende le buste paga hanno fatto segnare un segno più, sul fronte più difficile del mondo del lavoro si è registrato un forte calo delle entrate. «Nel 2012 tra chiusure, cassa integrazione, ricorso alla mobilità - conferma Schizzerotto - la quota di reddito disponibile ovviamente si è ridotta per quelle persone che sono state colpite da queste misure. Il tasso di sostituzione degli ammortizzatori sociali rispetto al salario pieno è nell'ordine del 60-70% e quindi implica una riduzione della capacità di spesa».
Ad aumentare, spinte dalle misure per il risanamento dei conti pubblici del Paese, è stato il peso delle imposte. In Trentino, rispetto al resto del Paese, l'aggravio fiscale è stato in media meno pesante. Sulle famiglie trentine le imposte sono infatti aumentate del 5,3% contro un aumento del 5,7% a livello nazionale. A portare le imposte correnti su di circa 110 milioni di euro sono state misure come l'aumento dell'addizionale Irpef o quello dell'Iva. Le imposte correnti per le famiglie trentine sono quindi salite dai circa 2 miliardi 31 milioni di euro del 2011 ai 2 miliardi 139 milioni di euro dell'anno successivo.

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