Le mele trentine sbarcano in America

Non è stata una passeggiata, ma alla fine è arrivato il via libera, anzi, l'«ok». Per l'export di mele trentine si aprono le porte del mercato Usa, protetto da rigidissime norme. Il progetto ha coinvolto i Consorzi Melinda, la Trentina, Vog Terlano (Marlene) e VI.P (Val Venosta)

EOS400D_087.jpgTRENTO - Dopo un lungo lavoro di preparazione, il «Piano di Lavoro» firmato a fine agosto tra le autorità competenti del Ministero per l'Agricoltura ed Aphis ha finalmente aperto le porte alle spedizioni di mele e pere verso il mercato degli Stati Uniti d'America.
Il progetto nella sua fase operativa, per il Trentino Alto Adige ha coinvolto i Consorzi Melinda, la Trentina, Vog Terlano (Marlene) e VI.P (Val Venosta), con le varietà Gala, Golden, Granny Smith e Fuji prodotte in 12 aree verificate, autorizzate dai servizi fitosanitari di Trento e Bolzano e comunicate già a primavera alle autorità americane.
Il progetto è stata anche una nuova significativa piattaforma di collaborazione tra i consorzi coinvolti. Tutti i controlli necessari in stabilimento sono infatti stati centralizzati presso la Cooperativa «Valli del Sarca» associata a «la Trentina» mentre la commercializzazione sarà fatta unitariamente attraverso il consorzio From.
L'Emilia Romagna ha visto la partecipazione dei gruppi Agrintesa, Apofruit, Fruit Modena group, Mazzoni, Patfut e Salvi con la pera Abate.
Il progetto per l'accesso al mercato statunitense ha richiesto diversi anni di lavoro ed è stato particolarmente difficile, in particolare per la complicazione delle regole fitosanitarie previste dalla regolamentazione degli Stati Uniti. Solo a seguito di una serie di contatti informali ed una visita di Assomela presso le autorità Aphis a Washington nel dicembre 2012 si è avuta la percezione di una concreta disponibilità della parte americana e si è deciso di procedere operativamente.
L'obiettivo dei produttori per questo primo test è rappresentato dalla collocazione di un quantitativo limitato di prodotto, che può essere stimato in circa 1.000 tonnellate di mele e pere di alta qualità, che saranno messe in vendita in alcune grandi città della fascia Est degli Stati Uniti d'America, dove risiedono oltre 6 milioni di cittadini di origini italiane, sugli oltre 20 milioni distribuiti in tutti gli States.
Il progetto consentirà di approfondire le dinamiche e le caratteristiche del mercato e dei consumatori americani, per comprendere eventuali preferenze, per calibrare meglio le prossime spedizioni, valutare i margini di redditività ragionevolmente possibili e pianificare così nel migliore dei modi il futuro delle mele e delle pere italiane in Usa.
Il Presidente di Assomela Ennio Magnani esprime la sua grande soddisfazione per un progetto che ha richiesto uno sforzo costante di studio nella parte iniziale e di raccordo tra molte professionalità coinvolte nella sua fase operativa, già citate nella premessa, in una vera logica di sistema. La soddisfazione è anche rappresentata dalla nuova decisione di procedere assieme presa dalle Organizzazioni di Produttori del Trentino Alto Adige, assumendosi i rischi della prima fase di progetto, ma che potrà estendere la propria utilità nel futuro anche ad altri soggetti associati ad Assomela.
Particolare soddisfazione viene espressa anche da Georg Koessler, Presidente di From, per la scelta di puntare su From come soggetto unitario per la commercializzazione, dando così nuovo credito e respiro ad una scelta che vede le organizzazioni dei produttori del Trentino Alto Adige lavorare assieme per consolidare ed ampliare le prospettive del settore e quindi per tutti i produttori mediante l'accesso a nuovi mercati.
Se le aspettative saranno confermate - afferma infine il direttore di Assomela Dalpiaz - questa esperienza consentirà di consolidare il ruolo di protagonista che l'Italia delle mele ha ormai raggiunto nell'esportazione, che interessa oltre 50 Paesi nel mondo a cui viene indirizzata ormai quasi metà della produzione nazionale.

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