TRENTO. Un collage di sei quadri che presentano alcune situazioni di dipendenza che si ritrovano comunemente nella società e sono trasversali alle età e ai contesti sociali. Sono quelli che danno forma ad “In-Dipendente” lo spettacolo di Milena Lunelli portato in scena dalla Filodrammatica di Civezzano sabato al teatro di Meano con inizio alle 20.45. Il focus è sulle dipendenze che talvolta assumono sfumature diverse ma è comune quello che portano: dolore, sfiducia, problemi nella vita del dipendente e delle persone che gli vogliono bene.

Le vicende si svolgono semplicemente ed è possibile ritrovare un ”già visto” proprio perché sono dinamiche talmente diffuse, e sottovalutate ed alla fine potrebbe venire un dubbio: “Ma io sono dipendente da qualcosa?

Lo spettacolo “In- Dipendente”, per la regia di Daniela Pontalti, nasce dal suggerimento di alcuni giovani della Filodrammatica di Civezzano desiderosi di mettersi in gioco e di presentare al pubblico un lavoro originale che ponesse al centro le criticità che sono presenti nella società odierna in maniera trasversale alle generazioni.

Da qui la scelta di concentrarsi sul tema delle dipendenze e, tra le tante possibili, sono state enucleate quelle della dipendenza dall’alcool, dalle droghe, dal cellulare e rete internet, dal gioco,dal lavoro e nella relazione affettiva.

L’obiettivo principale era quello di porre i temi e far nascere riflessioni individuali o occasioni di confronto in gruppo sia esso scolastico che informale. Il linguaggio teatrale, proprio perché “in presenza” si presta alla possibilità di immedesimarsi nei personaggi, a rimanere coinvolti da luci e musiche che enfatizzano i vari passaggi.

Sul palco, nello spettacolo che ha la consulenza artistica di Alessio Kogoj. troviamo Sandro Bampi, Francesca Berciga, Elisabetta Caldonazzi, Roberto Cerlenco, Mattia Leonardi, Giulia Lunelli, Gabriele Mosna, Daniela Pontalti, Evelin Daphne Ravanelli, Daniele Roat e Edoardo Rossi. Hanno collaborato anche Fabrizio Cucchiaro, Michele Gennari, Alice Lunelli, Giorgio Magotti, Silvia Mosna e Federico Samaden.