Cultura / Il caso

Nuovo direttore del Centro Santa Chiara: 26 domande, ma è tutto bloccato, il cda in ostaggio della «autosospensione» di Matuella

Senza vicepresidente, che Bisesti non ha ancora sostituito, è muro contro muro fra i membri del direttivo, e il bando rischia di naufragare per le scadenze non rispettate

TRENTO. Un successo. Il Centro Santa Chiara ha ricevuto 26 domande di partecipazione al concorso per il posto di direttore artistico.

Ventisei domande, molti di attuali direttori di teatri italiani. che arrivano per la gran parte da candidati extraregionali, dal Lazio alla Sicilia, dalla Sardegna al Friuli.

In un comunicato stampa, il Centro afferma che è «La conferma di una accresciuta immagine acquisita dall’ente in Italia, in serietà e qualità».

Un’immagine dovuta paradossalmente anche al direttore artistico in uscita, Francesco Nardelli che dal 15 novembre se ne va al teatro Fraschini a Pavia a causa delle pressioni che ha sentito contro di lui da parte della giunta provinciale. Ma l’ente gode comunque di grande considerazione. Tutto bene, dunque, o quasi.

Il consiglio d’amministrazione che si è trovato mercoledì scorso per nominare la commissione esaminatrice è finito in stallo, con i due consiglieri di centrodestra, di nomina provinciale - il presidente Sergio Divina e Daniele Lazzeri - da una parte e i due consiglieri di centrosinistra, di nomina comunale - Maurizio Cau e Paolo Dalla Sega - dall’altra. Il motivo, ancora una volta, a dispetto delle smentite interessate e di compiacenti cantori, è l’autosospensione della vicepresidente Sandra Matuella, che sulla carta dovrebbe essere a fianco del presidente, ma come succede da mesi non si è vista. Così, per l’ennesima volta, inutilmente, è stato chiesto all’assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti, di sostituirla.

I tempi stringono, perché il bando dice testualmente che l’esame dei candidati dovrebbe avvenire tra il 22 e il 26 novembre. Mentre nei giorni precedenti dovrebbe valutare chi ha i requisiti e chi no.

Tra i candidati tra l’altro anche quell’Agostino Carollo che fece causa all’ente culturale e che potrebbe incappare nelle norme sulla pubblica amministrazione.

Quindi il consiglio d’amministrazione tornerà a riunirsi per decidere velocemente. E pensare che i nomi su cui si sono incagliati sono tutti di altissimo profilo, ma è scattato una sorta di veto da parte delle “opposizioni” interne, cioè Dalla Sega e Cau contro Divina.

Cau e Dalla Sega hanno proposto Barbara Minghetti, direttrice del Teatro di Como. Divina avrebbe accettato, ma ha proposto Massimo Romeo Piparo, direttore del Sistina e uno dei grandi registi italiani di musical, forse il più grande.

Altri nomi, in una sorta di veto e controveto sono stati quelli di Paolo Cantù, direttore del teatro di Bologna, proposto da Dalla Sega a cui Lazzeri e Divina hanno replicato con Chiara Zanoni Zorzi, già presidente dell’Orchestra Haydn e attuale dirigente di Fbk.

Nulla da fare. Stallo. Ora bisognerà vedere se Cau e Dalla Sega si accordano con Divina e Lazzeri, oppure l’unica soluzione è che Bisesti nomini un terzo consigliere al posto di Matuella, ripristinando i rapporti di forza interni al Cda.

I tempi stringono, come detto. Già entro il 15 novembre il Santa Chiara deve comunicare i nominativi idonei e l’orario di convocazione dei candidati. Sembrano piccole polemiche, in realtà è in gioco il futuro dell’ente.

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