TRENTO. Nasceva 70 anni fa – il 24 giugno del 1951 – la Federazione dei Corpi Bandistici del Trentino, con l’obiettivo di coordinare e supportare i numerosi complessi che all’indomani della guerra andavano formandosi sul territorio provinciale. Fin dal principio si presenta come un organismo deputato all’organizzazione e coordinamento di tutte le iniziative che abbiano come finalità il progressivo miglioramento della qualità tecnico-artistica dei corpi e dei singoli componenti. A muoverla e l’amore per la musica, quale strumento di unione e fratellanza.

Oggi a Trento una grande sfilata ha coronato l’anniversario, anche in segno di rinascita dopo il lockdown e la pandemia. 73 bande hanno sfilato in città, dal palazzo delle Albere fino al palco in piazza Dante dove il presidente Braus e le autorità, con il sindaco di Trento Franco Ianeselli, hanno applaudito il concertone finale dove le formazioni hanno eseguito l’inno della Federazione, l’inno al Trentino e l’inno europeo. La prima banda a partire è stata quella di Andalo alle 8.45, seguita da tutte le altre ad intervalli di due minuti: l’ultima a partire, alle 10.45, quella di Folgaria.

Con le bande del Trentino anche due «guest»: la Musikkapelle di Schwaz in Tirolo e quella di Lazfons – Latzfons, dal Sudtirolo.

Oggi la Federazione dei corpi bandistici raccoglie n. 82 corpi bandistici e n. 4 fanfare alpine e 41 bande giovanili, con il meglio delle promesse musicali future. I bandisti impegnati sono complessivamente 5.900, mentre 2789 sono i ragazzi che studiamo strumento musicali. 

Alla base di tutto una parola, semplice ma importate: “volontariato”, che significa valore aggiunto, passione, tradizione. Una parola che, nelle mani dei corpi bandistici saprà conquistare sempre più giovani e condurre il movimento bandistico tra nuove sfide e traguardi.

Foto e video di DANIELE PANATO